venerdì 25 gennaio 2013

ARTISTI PALERMITANI D'OGGI * CARMELO GALATI *

Un altro giovane attore palermitano che mi onoro di conoscere personalmente è Carmelo Galati, ragazzo intelligente e solare come pochi, del quale ho bei ricordi legati al centro storico, soprattutto nella zona tra via Venezia, via Candelai (dove abitava la sua famiglia), via Bari, etc… Sempre sorridente e incline alla battuta, Carmelo intraprende il suo percorso artistico alla Scuola di recitazione del Teatro Biondo - Stabile di Palermo.
Ha seguito il corso di regia cinematografica diretto da Frederick Wiseman e ha studiato recitazione con Carlo Cecchi e Giorgio Albertazzi. Dopo un periodo dedicato al teatro, ha spiccato il salto sul grande schermo con ruoli in fiction tv seguitissime come “Paolo Borsellino” (con Giorgio Tirabassi), “R.I.S.-Delitti Imperfetti”, “Distretto di Polizia”, “Il capo dei capi” (dove interpreta magistralmente la figura del sindacalista Placido Rizzotto), “L’ultimo padrino”, e più recentemente “Il commissario Manara” e “Il tredicesimo apostolo”. Uno dei ruoli più importanti della sua carriera è anche quello di un brigatista rosso nel film televisivo “Aldo Moro - Il presidente” (con Michele Placido). Al cinema, Carmelo recita in film come “Il regista di matrimoni” (con Sergio Castellitto) e “La siciliana ribelle”, in cui interpreta il ruolo del fratello di Rita Atria. Prossimamente lo rivedremo in qualche film o fiction.
Merita anche lui, come i precedenti artisti menzionati, tutto il nostro sostegno e rispetto…
Carmelo Galati - 1
Carmelo Galati - 2
Nelle vesti di Placido Rizzotto ne "Il capo dei capi"
Carmelo ne "La siciliana ribelle"
PS. Concludo con un mio personale messaggio a Carmelo, che ho purtroppo perso un pò di vista : Se mi stai leggendo ti dico solo "Carmelo Jet !" (Lui sa...)


mercoledì 16 gennaio 2013

UNA VISITA BAROCCA

Si è svolta ieri la prima visita del 2013 del gruppo "Palermo Nascosta-Facebook. Un'anteprima serale di ciò che dovrebbe prevedere il programma dell'anno. Nell'ambito di una iniziativa da noi ironicamente chiamata "Riapriteli!", lanciata dallo stesso gruppo, si è avuta la possibilità di una visita serale ad un gioiellino del nostro barocco. Una chiesa, che a meraviglia di chi scrive, molti dei partecipanti non conoscevano affatto. Si tratta della chiesa dell'Assunta di via Maqueda.
Non è chiusa come (purtroppo) tante altre realtà artistiche cittadine, ma è aperta strettamente per il culto, il sabato e la domenica mattina. Era quindi una occasione da non perdere.
Costruita per volere di Giovanna della Cerda, moglie di Antonio Aragona Moncada, duca di Montalto, fu conseguenza dell'istituzione, nella stessa area, di un monastero privato dove la duchessa si ritirò a un certo punto della sua vita. Il monastero, dedicato alla Vergine Assunta, era uno dei più ricchi e privilegiati della città e per lungo periodo solo le ragazze della famiglia Moncada poterono accedervi. La chiesa iniziò ad essere edificata intorno al 1625, ma fu definita totalmente solo un secolo dopo, quando i discepoli del Serpotta, e lo stesso Giacomo, vi aggiunsero stucchi tipici della loro maestria.
In particolare, al grande maestro sono attribuite le statue dell'Onnipotente, sopra l'altare, e vari angeli ai lati di esso.Nelle pareti laterali ci sono immagini scolpite della vita di S.Teresa.
Il pavimento in marmo colorato è del 1738, altresì settecenteschi sono i dipinti del Borremans e gli affreschi della volta. Lo stemma araldico dei Moncada dà il benvenuto a chi entra in chiesa, campeggiando altezzosamente sul portale d'ingresso, all'esterno.
La chiesa è anche sede della Confraternita della Mercede che tutt'ora svolge attivita legate a essa.
Che aggiungere? Andiamo avanti e nel nostro piccolo, tentiamo di riaprire e riscoprire certi gioiellini della città. Alla prossima...
(PS. La visita serale privata che ci è stata concessa è di nuovo fattibile, a richiesta, in futuro. Giusto per chi non c'era...)







giovedì 3 gennaio 2013

I GIOCATTOLI DI NONNI E BISNONNI

Apriamo questo 2013 con un post molto leggero e spero divertente...
Si è svolta, qualche settimana fa, la mostra "Giuochi e Balocchi", al Museo Pitrè. In esposizione alcuni giochi dei nostri antenati, tutti datati tra fine'800 e inizio'900. Interessante e affascinante osservare i giocattolini di un tempo, tra soldatini, carretti con cavalli, bamboline coi loro accessori, fionde, trottole e tanto altro, tra cui dei dischi di inizio '900 dal formato leggermente più piccolo dei vecchi 45 giri. 
Un breve ma intenso viaggio tra il mondo fatato dei nostri nonni e bisnonni, i bambini di una volta. Per capire e rivivere, seppur lontanamente, la differenza con i giochi più moderni. 
Dedico le foto della mostra, fatte da me, a chi non l'ha visitata, e a chi è lontano da Palermo...