Si è svolta a Palermo la commemorazione del poliziotto italo-americano Joe Petrosino, ucciso a piazza Marina il 12 marzo del 1909. Da allora si è detto e scritto tanto ma la verità su mandanti ed esecutori del delitto non è mai venuta fuori.
Supposizioni, indagini, teorie, sospetti ma niente di concreto. Gli assassini la fecero franca.
In occasione del 105° anniversario, alla cerimonia di piazza Marina erano presenti, tra autorità varie locali, comunali e della polizia di stato, anche il sindaco di Padula (SA), paesino dove il poliziotto nacque nel 1860, ed esponenti della Fondazione Petrosino, nonchè responsabili della casa-museo di Padula. Ovviamente, non poteva mancare qualche familiare del detective, ossia la famiglia Petrosino da Padula, col pronipote Nino Melito Petrosino in testa. Persona cortese e affabile, ha avuto un sorriso e una battuta per tutti, compreso per chi scrive questo post. Così come la moglie di Nino e la figlia, con le quali si commentava l'errore dell'amministrazione comunale nel porre la lapide in un luogo diverso da quello in cui cadde Joe. Ma la svista è dovuta all'errore fatto negli anni sessanta quando ci fu la nuova disposizione dei mattoni che circondano la villa e fanno da base all'inferriata. In alcune basole, le vecchie croci, assieme alla scritta "PETROSINO", non furono rimesse dagli operai nell'ordine precedente.
Ciò ha forse ingannato pure l'allora assessore che fece porre la lapide di fronte a Palazzo Steri, sbagliando lato del giardino.
Ciò ha forse ingannato pure l'allora assessore che fece porre la lapide di fronte a Palazzo Steri, sbagliando lato del giardino.
Poi ho personalmente raccontato a Nino del singolare episodio che accadde l'anno scorso, quando il gruppo Palermo nascosta effettuò un percorso relativo alle ultime tappe della vita di Joe.
Chi era presente può ricordare che descrivendo l'uscita dal Caffè Oreto, luogo dove Joe aveva cenato, i lampioni antichi di piazza Marina si spensero improvvisamente (per un guasto o forse spenti da qualcuno apposta). La stessa cosa accadde durante il nostro percorso, in modo improvviso e inatteso e che suscitò un piccolo brivido sulla schiena di qualcuno. Il più simpatico commento a questo accaduto lo fa proprio Nino, pronipote del detective: "E chill'è stato o zio Joe, sicuramente...".
Come a sottolineare una presenza ancora viva di Petrosino sul luogo dove perse la vita.
Onore a questo poliziotto che ha dato la vita per la città di Palermo (e non solo), e come lui, tanti altri caduti dopo. Di seguito qualche foto della cerimonia.
Stendardo dell'Associazione Petrosino |
Nino Melito Petrosino, pronipote di Joe, col sindaco di Padula |
Il luogo della cerimonia |
La responsabile della casa museo di Padula |
Autorità varie e Nino Petrosino |
Il momento della commemorazione |
...E per finire, anch'io col pronipote di Joe Petrosino |
Doveroso ricordo di questo tragico avvenimento.
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