[STORIE] Federico ci illustra l'aspetto palermitano di una certa attività, che viene definita anche "mestiere più antico del mondo". Vi invito a leggere, ringraziandolo come sempre per il suo contributo al Blog...
I libri di scuola ci ricordano una data fatidica che fu tappa per l'unità del nostro paese : 20 Settembre 1870, data della breccia di Porta Pia a Roma.
Ma a Palermo si ricorda bene un altro 20 Settembre, quando protagoniste furono altre porte, e non vi fu bisogno delle schioppettate dei bersaglieri...
Era l'anno 1958, e la senatrice Merlin vinse la battaglia piu' grande della propria vita, ottenendo la chiusura dei bordelli, simbolo di oscenita' in una nazione avviata verso il boom economico e l'emancipazione totale delle donne. Il 20 settembre del'58 fu la tomba dei ferrei articoli legislativi relativi alla prostituzione. La legge fascista aveva messo ordine alla gestione borbonica di questa "attività", definendo in modo preciso l'istituzione di "casini" sotto il controllo della Pubblica Sicurezza. Stabilì i rapporti fra tenutarie, subordinati e signorine lavoratrici, ponendo norme comportamentali di queste ultime, nelle ore di liberta' e di lavoro. Generalmente, le signorine che prestavano servizio in queste case, seguivano la regola della rotazione ed erano sottoposte ad esami di ammissione per il passaggio da citta' a citta', da un casino ad un altro, mandando documentazione fotografica particolareggiata alla maitresse accettante. Indi, se ammesse, col loro bravo patentino di buona salute, si presentavano al posto di lavoro ed alla Pubblica Sicurezza per registrare il trasferimento.
La vita nel bordello per le signorine si scandiva secondo ritmi rigidamente militari, ed il giusto compenso per le prestazioni era definito “marchetta”, variabile per classe di categoria del bordello, e divisa in parti eguali fra la direttrice e la signorina, a cui veniva addebitata un quota per gli alimenti... Insomma una specie di contratto di mezzadria...
I clienti appartenevano a tutte le classi sociali, secondo l'entita' della marchetta, o secondo l'importanza e la raffinatezza del bordello...Dai semplici padri di famiglia (insoddisfatti delle proprie mogli), ai casti sacerdoti che si portavano lì in abito borghese ed in orari discreti, ai militari, ai ragazzotti di primo pelo, ai pensionati in solitudine! Il pubblico era vario...
Pubblicità di una casa d'appuntamento del ventennio |
A Palermo i casini erano numerosi e ben attrezzati (almeno quelli in regola e registrati). Tra i tanti si ricordano :
“Pensione delle Rose” in via Ventura dietro al teatro Politeama.
“Pensione Jolanda”, sempre in via Ventura ma al piano inferiore del precedente.
“Pensione Flores” in via Gagini, dove si serviva nientemeno che Salvatore Giuliano.
“Il ritrovo Taibbi” in piazza Monte di Pieta' e “L'Igea” in via Lungarini.
“Vemeille” ed il “Settequarti” in vicolo Marotta, traversa di Corso Vittorio Emanuele.
“Pensione 900”, la cui attivita' fu interrotta tragicamente dal bombardamento del marzo '43.
Il casino gestito da madame Teresa Valido, in corso Vittorio Emanuele, il preferito dai gerarchi fascisti.
“La pensione Buganè", a piazza Sant'Oliva, di fronte al Circolo Uffiali dell'Esercito, tra i piu' fedeli frequentatori, ma frequentato anche dagli ecclesiastici...
Ma questi erano i casini piu' “ in “... Gli altri, meno eleganti e confortevoli, erano disseminati un po' per tutta la citta', dalla Cala alla via Cassari, dal vicolo Ragusi a via Candelai.
Ma che avvenne a Palermo il 20 settembre del 1958 ? Lo puo' ricordare chi lo ha vissuto e lo potra' sapere, oggi, chi leggera' questo superficiale articoletto !
Quasi fosse un tacito accordo fra casini, quella sera si festeggio', ma con una certa malinconia, si brindo' fra i piu' intimi ed assidui clienti, le maitresse e le puttane, abbonando per l'occasione la marchetta !
Storico fu il discorso fatto da madame Teresa della Pensione Buganè, che riunì le pulzelle dicendo :
“Care ragazze, questa sara' l'ultima nostra notte, vi ho chiesto contegno, distacco e professionalita', ma questa volta divertitevi e bevete con i clienti. E' terribile che si chiudano le case, ma proviamo a non pensarci e lasciamo almeno ai nostri amici un ricordo indelebile”.
Nei pressi di piazza Marina, una orchestrina composta da violinisti suono' struggenti melodie per salutare le avvenenti donzelle, che lavorarono per l'ultima volta nelle case che sarebbero diventate "chiuse".
Solamente in via Candelai quella sera non si brindo' nè si festeggio', anzi si maledisse con veemenza la Merlin, perche' la sua legge fu approvata mentre proprio un nuovo bordello stava per aprire i battenti.
Lina Merlin, morì il 16 agosto del 1979 e di lei oggi ci si ricorda non tanto le sue lotte antifasciste, ma per la legge sull'abolizione dei casini, e dal... bordello che seguì a proposito della prostituzione negli anni a venire...
Ma degli effetti post '58 parlerò in seguito, se questo modesto excursus sara' stato di Vostro gradimento...
PS. Ringrazio Nora che ha trovato la foto del prezzario qui sopra
PALERMO NASCOSTA ora ha pure un gruppo Facebook.Clicca qui
POST IN INGLESE :
"Vemeille" and "Settequarti" in vicolo Marotta, a side street of Corso Vittorio Emanuele.
"Guest 900", whose activities was tragically interrupted by the bombing of March '43.
The house of Madame Teresa Valido, in Corso Vittorio Emanuele, the fascist’s favourite.
"The Pensione Buganè" in piazza Sant'Oliva, in front of the Army Officer Circle, also frequented by the priests ...
But those were the most famous and regulars ... The other, less elegant and comfortable, were a little scattered throughout the city, from the Cala,to vicolo Ragusi, to via Candelai. But what happened in Palermo on September 20th, 1958? Almost had a tacit agreement between houses, celebrating that night, but with great melancholy. An historic speech was made in the Pensione Buganè by Madame Teresa, who united the maidens, saying: "Dear girls, this will be 'our last night, I asked you composure, detachment and professionalism, but this time have fun and drink with customers. It’s terrible that the houses are closing, but try not to think about it, and at least leave a lasting impression to our friends".
Near Piazza Marina, a band played violins to greet the comely maidens, who worked for the last time in houses that would become "closed". Only in via Candelai they didn’t celebrate, 'cause the new law was starting while a new house was about to be to opened.
Lina Merlin, died 16 August 1979 and today she is remembered not for her antifascist struggles, but by the law on the abolition of the houses of prostitution. But for the effects of post-'58 will speak later...
“Pensione delle Rose” in via Ventura dietro al teatro Politeama.
“Pensione Jolanda”, sempre in via Ventura ma al piano inferiore del precedente.
“Pensione Flores” in via Gagini, dove si serviva nientemeno che Salvatore Giuliano.
“Il ritrovo Taibbi” in piazza Monte di Pieta' e “L'Igea” in via Lungarini.
“Vemeille” ed il “Settequarti” in vicolo Marotta, traversa di Corso Vittorio Emanuele.
“Pensione 900”, la cui attivita' fu interrotta tragicamente dal bombardamento del marzo '43.
Il casino gestito da madame Teresa Valido, in corso Vittorio Emanuele, il preferito dai gerarchi fascisti.
“La pensione Buganè", a piazza Sant'Oliva, di fronte al Circolo Uffiali dell'Esercito, tra i piu' fedeli frequentatori, ma frequentato anche dagli ecclesiastici...
Ma questi erano i casini piu' “ in “... Gli altri, meno eleganti e confortevoli, erano disseminati un po' per tutta la citta', dalla Cala alla via Cassari, dal vicolo Ragusi a via Candelai.
Ma che avvenne a Palermo il 20 settembre del 1958 ? Lo puo' ricordare chi lo ha vissuto e lo potra' sapere, oggi, chi leggera' questo superficiale articoletto !
Quasi fosse un tacito accordo fra casini, quella sera si festeggio', ma con una certa malinconia, si brindo' fra i piu' intimi ed assidui clienti, le maitresse e le puttane, abbonando per l'occasione la marchetta !
Storico fu il discorso fatto da madame Teresa della Pensione Buganè, che riunì le pulzelle dicendo :
“Care ragazze, questa sara' l'ultima nostra notte, vi ho chiesto contegno, distacco e professionalita', ma questa volta divertitevi e bevete con i clienti. E' terribile che si chiudano le case, ma proviamo a non pensarci e lasciamo almeno ai nostri amici un ricordo indelebile”.
Nei pressi di piazza Marina, una orchestrina composta da violinisti suono' struggenti melodie per salutare le avvenenti donzelle, che lavorarono per l'ultima volta nelle case che sarebbero diventate "chiuse".
Solamente in via Candelai quella sera non si brindo' nè si festeggio', anzi si maledisse con veemenza la Merlin, perche' la sua legge fu approvata mentre proprio un nuovo bordello stava per aprire i battenti.
Lina Merlin, morì il 16 agosto del 1979 e di lei oggi ci si ricorda non tanto le sue lotte antifasciste, ma per la legge sull'abolizione dei casini, e dal... bordello che seguì a proposito della prostituzione negli anni a venire...
Ma degli effetti post '58 parlerò in seguito, se questo modesto excursus sara' stato di Vostro gradimento...
"Prezzario" di una casa d'appuntamento |
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POST IN INGLESE :
1958 : STOP TO THE HOUSES OF PROSTITUTION
Federico tells us about the appearance of some activity from Palermo, which is also called "oldest profession in the world." I invite you to read, and I always thank him for his contribution to the Blog ...
The school books remind us that fateful day was a milestone for the unity of our country : September 20th, 1870, the date of the breach of Porta Pia in Rome.
But Palermo remembers a different September 20th ...
The year was 1958, and Senator Merlin won the biggest battle of her life, resulting in the closure of the houses of prostitution, symbol of obscenity in a nation looking towards the economic boom and the complete emancipation of women. On September 20th, 1958 was the tomb of iron rules of legislation regarding prostitution. The fascist law had brought order to the management of Bourbons this "activity", by defining precisely the creation of those particular houses under the control of Public Safety. Established relationships between householders, ladies and subordinate workers, behavioral norms of the latter putting in the work hours and free time. Generally, the ladies who served in those houses, followed the rule of the rotation and were subject to entrance exams for the transition from city to city, from one house to another, sending detailed photographic documentation to be accepted into the houses the madam. Then, if allowed, with their excellent license in good health, presented themselves to the workplace and public safety to record the transfer.
Life in the houses for the ladies has strictly military rules, and just compensation for the performance was called "marchetta", variable for the category of house’s class, and divided equally between the householder and the young lady, who was charged a fee for food ...
The school books remind us that fateful day was a milestone for the unity of our country : September 20th, 1870, the date of the breach of Porta Pia in Rome.
But Palermo remembers a different September 20th ...
The year was 1958, and Senator Merlin won the biggest battle of her life, resulting in the closure of the houses of prostitution, symbol of obscenity in a nation looking towards the economic boom and the complete emancipation of women. On September 20th, 1958 was the tomb of iron rules of legislation regarding prostitution. The fascist law had brought order to the management of Bourbons this "activity", by defining precisely the creation of those particular houses under the control of Public Safety. Established relationships between householders, ladies and subordinate workers, behavioral norms of the latter putting in the work hours and free time. Generally, the ladies who served in those houses, followed the rule of the rotation and were subject to entrance exams for the transition from city to city, from one house to another, sending detailed photographic documentation to be accepted into the houses the madam. Then, if allowed, with their excellent license in good health, presented themselves to the workplace and public safety to record the transfer.
Life in the houses for the ladies has strictly military rules, and just compensation for the performance was called "marchetta", variable for the category of house’s class, and divided equally between the householder and the young lady, who was charged a fee for food ...
So a kind of sharecropping agreement ...
The customers belong to all social classes... From simple family men (dissatisfied with their wives), the celibate priests who were brought there in civilian clothes and in discrete time, the military, the young boys, and older man to win the solitude! The audience was different ... In Palermo the houses were a lot and well equipped (at least those in good standing and registered). Among the many include:
"Board of Roses" in via Ventura, near Teatro Politeama.
"Pensione Jolanda", in the same viaVentura, next to the previous one.
"Pensione Flores" being Gagini, where the famous outlaw Salvatore Giuliano used to go.
"Casa Taibbi" in Piazza Monte di Pieta 'and "Igea" around via Lungarini.The customers belong to all social classes... From simple family men (dissatisfied with their wives), the celibate priests who were brought there in civilian clothes and in discrete time, the military, the young boys, and older man to win the solitude! The audience was different ... In Palermo the houses were a lot and well equipped (at least those in good standing and registered). Among the many include:
"Board of Roses" in via Ventura, near Teatro Politeama.
"Pensione Jolanda", in the same viaVentura, next to the previous one.
"Pensione Flores" being Gagini, where the famous outlaw Salvatore Giuliano used to go.
"Vemeille" and "Settequarti" in vicolo Marotta, a side street of Corso Vittorio Emanuele.
"Guest 900", whose activities was tragically interrupted by the bombing of March '43.
The house of Madame Teresa Valido, in Corso Vittorio Emanuele, the fascist’s favourite.
"The Pensione Buganè" in piazza Sant'Oliva, in front of the Army Officer Circle, also frequented by the priests ...
But those were the most famous and regulars ... The other, less elegant and comfortable, were a little scattered throughout the city, from the Cala,to vicolo Ragusi, to via Candelai. But what happened in Palermo on September 20th, 1958? Almost had a tacit agreement between houses, celebrating that night, but with great melancholy. An historic speech was made in the Pensione Buganè by Madame Teresa, who united the maidens, saying: "Dear girls, this will be 'our last night, I asked you composure, detachment and professionalism, but this time have fun and drink with customers. It’s terrible that the houses are closing, but try not to think about it, and at least leave a lasting impression to our friends".
Near Piazza Marina, a band played violins to greet the comely maidens, who worked for the last time in houses that would become "closed". Only in via Candelai they didn’t celebrate, 'cause the new law was starting while a new house was about to be to opened.
Lina Merlin, died 16 August 1979 and today she is remembered not for her antifascist struggles, but by the law on the abolition of the houses of prostitution. But for the effects of post-'58 will speak later...
Che dire.....mi fa un pò ridere la locandina......ahahahahah..altri tempi....Detto ciò...sarebbe meglio di gran lunga che i piaceri si consumassero nelle cosiddette CASE....almeno eviteremmo certe scene oscene..(mi si scusi il gioco di parole)che si presentano ai nostri occhi....
RispondiEliminaNate in Francia lì chiamavano maisons de tolérance.
RispondiEliminaCavour le portò in Italia insieme all’unificazione del paese: l’accentramento
amministrativo di fine ‘800 riguardò anche le prostitute, schedate e controllate
settimanalmente da un medico. In cambio lo Stato beneficiava di tasse.
Oggi legalizzazione della prostituzione bocciata dal Vaticano facendo pressioni sui
politici, saranno piu legali le "escort"?
Le prostitute sono diventate oggi parte del tessuto urbano, riempiendo le città ,
denoto l’incapacità della nostra società di fare i conti con il mercato del sesso.
Erano case chiuse perchè le persiane incatenate, i vetri oscurati, per motivi di
tutela del comune senso del pudore che oggi non c'è piu' !
Articolo interessante che fà riflettere sul mondo bigotto .
Grazie Fabio e Federico
Ottimo articolo!
RispondiEliminaAdesso in "quel" di via Candelai, se non mi sbaglio, c'è un locale (I Candelai).;-)Federico, una curiosità: l'altro giorno con degli amici ci chiedevamo chi fosse la "tri mutura" o "trimmutura", tu lo saprai sicuramente...mi spieghi..?
Caro Ezio,cerco di toglierti quanche dubbio in merito alla signorina di cui mi chiedi !
RispondiEliminaEffettivamente era una professionista di grande fama,che non aveva timore nell'affrontare i lavori piu' difficoltosi ed in contemporaneita' d'azione . Gestiva la sua provvida opera nel rione dell'Albergheria. Era famosa anche col nome di Niculicchia o Nicoletta con l'aggiunta di "a Trimuturi" !
Grazie Ezio per l'attenzione con cui hai valutato l'articolo !
Ciao Federico
Ciao Federico, grazie per il tuo blog, è molto interessante, specialente per una palermitana "in trasferta" come me. Un abbraccio.
RispondiEliminaSapevo dell'istituzione delle case chiuse,ma non sapevo,come fossero gestite con tanta serieta'. Federico l'articolo é stato gestito in modo capillare , anzi istruttivo infatti non credo che tutti sapessero le cose che hai sviluppato .
RispondiEliminaContinuate così Fabio e Federico, pubblicate degli ottimi ed intessanti articoli !
Ciao Egidio
Federico,complimenti per l'ottima illustrazione di quel periodo e di quelle ''case''nelle quali si andava anche per inaugurare il 18°compleanno.
RispondiEliminaNel 1958 avevo appena 14 anni e non ho, ovviamente, dei ricordi diretti delle "case", ma ho dei ricordi legati a qualche articolo letto sul giornale o ascoltato alla radio o a qualche "commento intrasentito nei discorsi dei grandi"... quel che ricordo, in ogni caso, è il fatto che allora come adesso i commenti furono e sono molto divergenti fra loro sull'opportunità della chiusura di quelle case ! (ho altre foto dei prezziari scattate al mercatino domenicale di p.zza Marina)
RispondiEliminaBel post..scopriamo ogni giorno cose nuove =D
RispondiEliminaTuo cugino Fabrizio
Articolo interessante!!Complimenti Federico!!
RispondiEliminaSabrina
Ciao Federico i tuoi racconti su Palermo sono sempre piacevoli da leggere.
RispondiEliminaContinua a far vedere la città che non si conosce.
articolo sempre attuale... sono contro la prostituzione e tutto quanto c'è dietro ma se proprio dev'esserci, si dice che sia vecchia quanto il mondo, sinceramente preferisco le case chiuse alla bruttezza e merceficazione del corpo che si vede nelle strade.
RispondiEliminarosalia
Bravo Federico,riesci sempre a trovare qualcosa di interessante sulla città di Palermo.
RispondiEliminaGrazie
Vito
Io nel '58 non ero ancora nata ma ricordo negli anni 80 una signora che viveva in un capanno alle falde di MontePellegrino e che per tirare a vivere faceva questa vita. Tornavamo da scuola con l'autobus che passava proprio lì davanti e la suddetta signora si sedeva bordo strada e mostrava ...ehm..la sua mercanzia. La signora era già avanti negli anni e il suo fisico era abbonante ...vi garantisco che per gli occhi di ragazzi sedicenni, diciottenni ....non era proprio un bel vedere. Se la signora Merlin avesse avuto altro da fare, tante cose oggi sarebbero diverse e soprattutto le famiglie potrebbero camminare dentro il parco della favorita senza correre il rischio che le ragazzine provenienti dall'africa s'infilino nella tua auto (senza autorizzazione e incuranti di quante e quali persone ci siano all'interno) come è successo a me e mio marito.
RispondiEliminaNora
Non sapevo dei prezziari,e che addirittura si potessero trovare in giro ancora oggi....dettagliato anche l'elenco dei vari casini!.Sarò tacciata della fascista,ma preferirei le case chiuse ancora oggi,al posto delle vergogne in giro per la città anche al mattino!!!Ricordo anch'io di quella donna alle falde di Montepellegrino...e confermo che era una scena squallida ed in pasto anche ai bambini!!!!
RispondiEliminaComplimenti ha chi ha avuto l'idea di creare questo blog(credo sia Fabio).Mi piace leggere i vari ed autorevoli commenti che mi danno spunti di riflessione sui variopinti articoli che si snodano al suo interno,tutti diversi ma interessanti.E' sempre un piacere entrare in questo mondo nascosto che che piano piano Fabio e chi lo sostiene,vanno svelando a noi lettori.Grazie! -ANDREA
RispondiEliminaCome sempre i tuoi articoli sono degni di essere raccolti e pubblicati in una serie di raccolte sulla nostra cara e bella Palermo.Ovviamente, gli auguri vanno estesi a tutte le persone che lavorano con te alla realizzazione di questo splendido blog.
RispondiEliminaSi apprezza maggiormente da parte di chi sta fuori Palermo o addirittura all'estero come me. Ripromettendomi di conoscere tutti i collaboratori del blog appena possibile e ricordandoti ancora di pubblicare il tutto saluti.
Roberto Anello
Ciao a tutti, sono Fabio, ideatore, fondatore e gestore del Blog. I miei "collaboratori",ma più che altro amici, sono Federico in primis, e poi tutti coloro che se vogliono, possono farmi avere racconti familiari da poter pubblicare, aneddoti antichi o altro, tutto ovviamente legato a Palermo... Perciò vi esorto a farvi vivi, così come a suo tempo ha fatto Federico, anche per dare semplicemente uno spunto, una curiosità o altro... Grazie. Potete contattarmi alla mail : paoloceraulo@libero.it
RispondiEliminaCiao Fabio e Federico ho letto storie della Palermo Nascosta nel vostro sitooo molto interessanti continuerò a leggere senz' altrooo!!!!;) ciao
RispondiEliminaCarissimi Fabio e Federico, non sapevo che scriveste cosi leziosamente! e poi vi si legge molto volentieri. Mi piace anche l'idea di "Palermo Nascosta", perchè nel prossimo articolo non parlate delle origini della mafia, proprio come è nata e perchè.....penso che sarebbe molto interessante....Vi abbraccio, ciao !!!
RispondiEliminaCaro Fifì, seguo con attenzione il vostro blog, ho letto tutti gli articoli, scritti peraltro abbastanza bene e che trovo di gradevole lettura, bravi! Siete riusciti a riesumare fatti e personaggi più o meno noti che molti giovani sicurame...nte non conoscevano e a dire il vero qualcuno neanche io, nonostante la mia matura età! Ma si sa, nella vita c' è sempre qualcosa da apprendere. Volevi il mio modesto parere, eccotelo, continuate così, sicuramente la schiera di lettori crescerà e farete la gioia di chi, come me, ama profondamente questa città. Un abbraccio Pino
RispondiEliminaCiao Federico...sono Lucina ho letto l'articolo e lo trovo molto interessante, come gli altri tuoi del resto.... ovviamente non posso ricordare ciò che descrivi perchè all'epoca dei fatti ero piccolina, ma negli anni ne ho sentito parlare molto e spesso con pareri discordi, come sempre accade.... certamente quello che si vede oggi per strada è indecente..... mi ricordo qualche anno fa passando per la via Gaetano D'Aita e traverse limitrofe, si vedevano alcune persiane al piano terra di palazzi antichi con piccole luci rosse che si accendevano o spegnevano secondo che la signora fosse impegnata o meno......
RispondiEliminaComunque pur sempre uno squallore indicibile....
Continuate a pubblicare articoli interessanti come quelli scritti fin'ora... anche se non ho mai scritto vi leggo sempre con molto piacere ed interesse....ciao.
Bravi, bravi, bravi.
RispondiEliminaContinuate. E' un piacere leggervi.
Complimenti, Michele
AHUAHAUHAUHA bellissimo "agevolazioni per ragazzi di primo pelo"....una pubblicità di allora della diamond young ahuahahuahauha
RispondiEliminaIo questa risata la conosco...
RispondiEliminainteressanti come sempre questi articoli
RispondiEliminaperò...non voglio cedere all'ingenuità che allora non ci fossero donnine allegre per strada...non voglio...non ci credo!
Certo, comodo "chiudere" lo squallore dentro 4 mura e scordarselo, come se non esistesse! Tutto pulito, in un mondo perfetto! I veri bigotti sono quelli a favore dei bordelli, mi dispiace dirlo.
So che la discussione principale non riguardava la legge Merlin, ma a leggere certe affermazioni mi è venuto il prurito.
mgrazia
Un commento che mi viene naturale pensare, che dal 1958 ben poco e' cambiato, alla luce delle ultime notizie. Da alcune ore sembra che la Fiat di Termini Imerese abbia esalato l'ultimo respiro. Allora mi chiedo cari amici, per una volta lasciamo stare un attimo il passato e occupiamoci del presente per salvare Termini Imerese, posti di lavoro e l'economia Siciliana. Scusate il fuori programma ma ho una incavatura enorme.Comunque i sembra che il vostro aticolo 1958 chiuso per cessata attività' lo voto come il migliore e tragicamente attuale.
RispondiEliminaScusami Ezio,ma in merito alle tue richieste,ti ho dato una risposta incompleta e chiedo venia !
RispondiEliminaTi posso confermare che il casino dove non si brindo' e non si poté consumare gratuitamente il 20 settembre fu proprio quello al civico 65 di via Candelai , dove attualmente ha sede un noto e rinomato locale di ristoro .
peccato che i bordelli non esistono più , penso che in quei posti molti potevano trovare pace e un senso di conforto . Trovo che oggi sia cosi squallido vedere di tutto e di più in mezzo alle pubbliche vie . Ormai esistono le escort , ma solo per politici particolari e in posti particolari . Be io riaprirei i bordelli e risolleverei l'Italia . Grazie per il fantastico articolo . Voi che ne dite riapriamo ? ahahahah
RispondiEliminaChe io sappia un casino molto ben frequentato era presso Palazzo Galletti a piazza Marina esattamente dove adesso il Comune di Palermo a posto la sede del Capo di Gabinetto del Sindaco...c'è da pensarci :)
RispondiEliminaECCEZIONALE ... Storia Popolare Nazionale che bisognerebbe rivedere nel suo senso civico.
RispondiEliminaECCEZIONALE ... Storia Popolare Nazionale che bisognerebbe rivedere nel suo senso civico.
RispondiEliminaPalermo era pieno di case chiuse , sicuramente meglio allora che oggi per tutto le porcherie che si vedono per le strade di Palermo , la locandina era un modo per fare pubblicità , " mi raccomando agevolazioni per ragazzi di primo pelo ahahahah 3:)
RispondiEliminaUn pensiero ai nostri padri quando andavano alla case chiuse , che poi non erano tante chiuse!!!! ehehehhh
RispondiEliminaSarò impopolare ma devo dire come la penso al riguardo!Per me la Merlin ha fatto male a chiudere le case.Punto e non dico altro! Totò ha espresso meglio il mio pensiero!
RispondiEliminaFederico, una curiosità ma come hai fatto a trovare gli indirizzi??
RispondiEliminaRosalia,intanto rammentando quanto raccontato dai piu' attempateli ! facendo verifiche incrociate e poi esiste una vasta letteratura in merito anche su internet !!!
Eliminaciao Federico
Bei tempi quelli ! C'era molta più serietà e pulizia politica di oggi, Adesso le volgarità sono da vomito, specie in tv, a cominciare fu la famosa, se non ricordo male, Tini Cansino su Canale5. Da li' il meretricio passo' in parlamento dove alcune scene odierne fanno pensare ai peggiori bordelli e taverne dell'epoca
RispondiElimina