[STORIE] Riallacciandomi ad un precedente post relativo alle anime decollate, mi avvalgo di una nuova storia pescata dal cassetto dei ricordi di Federico, costante collaboratore del mio blog…
Lo zio Tony, detto Garibaldi per la sua capigliatura bionda, aveva fin da piccolo la nomina di “picciuteddo sveglio e di panza”. Spesso era stato testimone, per via delle sue fughe notturne, di eventi singolari e non sempre belli, tutt’altro… Come quella volta da Padre Messina che assistì dal suo nascondiglio, sotto il telone di una barca, ad una resa dei conti a coltellate, o allo “scannarozzamento” di un doganiere, in zona ponte dei disperati, da parte di un contrabbandiere di sale famoso in quel rione… La regola per Tony era “io un c’era e si c’era, durmeva…” Negli anni ’30 in corso dei Mille, presso le Anime dei Corpi Decollati, era in fervente attività il Mulino Pecoraino, i cui proventi erano conservati nel suo caveau. Quello era il periodo in cui la zona delle anime era un passaggio obbligato per il transito merci e manufatti da e per Palermo, presidiato dalle guardie del dazio, sotto la cui postazione c’era un canneto, famoso per la presenza (si diceva) di fantasmi, sulle rive del fiume Oreto.
Una notte qualcuno reclutò una banda di ragazzini, tra cui Tony, che non avesse scrupoli a giocare a nascondino in quel canneto, per sviare l’attenzione delle guardie. Il bersaglio erano i soldi del caveau del mulino Pecoraino...
I doganieri, distratti dai rumori sottostanti, avendo paura di qualche presenza paranormale, si allontanarono, consentendo inconsciamente a degli ignoti di svuotare il caveau in tutta tranquillità… Ma nel bel mezzo del gioco, apparve una figura avvolta in un lenzuolo bianco e con candela in mano… Allora per i ragazzini fu fuga generale (molti finirono in bagno per improvvisa necessità), ma Tony, con grande coraggio, prese un ciottolo e lo scagliò sul fantasma, pensando : ”Si è spirdu, un ci succeri nienti… Ma si unn’è spirdu, u futtu!” Lo “spirito” colpito dal sasso, esclamò in effetti qualcosa di poco paranormale : “Figghiu di b…!!” La candela cadde per terra e la presenza si dileguò dolorante, raggiungendo i suoi compari con un corno rotto… Allora fu caos totale, partì pure qualche colpo di pistola dalle guardie, ma chi doveva svuotare la cassaforte aveva già svolto il proprio compito, e scappò via col malloppo…
Morale della favola (che non è favola, ma è storia realmente accaduta) :
I ragazzi erano già scappati impauriti…
I doganieri si fecero il segno della croce “cà manu manca” per ringraziare le anime decollate di essere stati risparmiati dai fantasmi…
I ladri la fecero franca…
I proprietari del mulino si ritrovarono con la cassaforte vuota…
La polizia, avvertita solo la mattina dopo, tra fantasmi e ladri, non ci capì nulla…
Tony si rese irreperibile per un po’ di tempo, continuando le sue "fughe"…
Le anime si dovettero accontentare di un ex voto di ringraziamento donato… dai ladri !!!
Il Mulino Pecoraino-Virga,oggi sede di una scuola |
Grazie sempre a Federico,vero "vulcano" di aneddoti e storie del nostro passato palermitano...
RispondiEliminaMa quali riscontri si hanno su questo racconto? Per non essere definita una bufala quantomeno si dovrebbe fare una ricerca approfondita negli archivi storici delle forze dell'ordine. Ma poi sembra che i doganieri fossero guardie private del mulino...
RispondiEliminaNon erano guardie private del mulino, ma essendo lì davanti è chiaro che servivano da deterrenti per eventuali ladri...La storia è confermata anche da gente che viveva nei pressi di quella zona. E' un pò come altre che si leggono in questo blog (vedi "Un bullo del dopoguerra"). Fanno parte della memoria di genitori e nonni...
RispondiEliminaCondivido quanto detto da Fab,in effetti é una storia vecchia,non so'se a causa di una datazione alquanto stagionata si potrebbe fare una indagine presso questura o presso altre forze dell'ordine. Secondo me,bisogna avere fede sulla memoria,degli anziani !
RispondiEliminaFra l'altro questo fatto,mi é stato raccontato anche mio padre,a cui non posso piu' fare riferimento per un motivo validissimo,ormai purtroppo é nel mondo dei piu' .
Comunque ,l'argomento mi risulta interessante e poi,ce ne vuole di fantasia per scrivere un articolo del genere . In fondo forzatamente la base del racconto deve essere sopportata da un fatto veramente accaduto !!!!
Bravo Fab continua così,altri amici a cui ho indicato il blog,lo hanno definito molto interessante .
Ringrazio per i complimenti, ma accetto anche critiche purchè inerenti agli argomenti relativi. Va bene tutto, siamo qui per discutere e dibattere...
RispondiEliminaConfermo che in assenza di riscontri validi si rischia di reiterare all'infinito leggende metropolitane.
RispondiEliminaNon si tratta di una critica ma di un invito a migliorare questo bel blog.
Anche se, per non essere fiscali o pedanti, forse la verosimiglianza rende un racconto ancora più affascinante.
Queste storie secondo me sono belle proprio perchè sono avvolte dal mistero.In ogni caso tramandare oralmente certi fatti significa anche mettere in conto che chi ha raccontato per primo potrebbe aver esagerato o magari parlato per "sentito dire".Ma il gusto nel leggere queste cose è proprio qui.Complimenti.
RispondiEliminaBel post! Riesci sempre a trovare storie molto interessanti!
RispondiEliminaTuo cugino Fabrizio
Sono nato e cresciuto,in quella zona,quindi quei posti li conosco abbastanza bene. Da piccolo mio nonno mi portava ,spesso, nella villa attorno il ponte dell'Ammiraglio,passando vicino alla colonnina attigua al corso dei Mille .
RispondiEliminaNon so' se per farmi intimorire o incuriosire,mi raccontava che passando di notte si sentivano sussurrii e lamenti,imputate alle Anime Purganti !
Chiaramente,era un racconto un po' fantasioso,
di un anziano credulone o furbetto !!!
Aveva forse dimenticato,che ai sui tempi la portata del fiume Oreto era di gran lungo superiore all'attuale ed il canneto molto piu' ampio,quindi i fruscii dovuti allo scorrere delle acque e al vento fra la vegetazione potevano essere fraintesi e confusi .
Non é la prima volta che sento raccontare questa storia ,che mi risulta piacevole e divertente .
Congratulazioni a te Fab e Federico ,per le storie e per gli articoli che mi fate gustare !!!
Affascinante e divertente al contempo.....
RispondiEliminaDi queste ragazzate sono pieni i giornali... storielle e bravate che molto spesso possono anche finire male.....
peccato che una seratina divertente possa diventare atroce....
Vabbè comunque grazie di averci resi partecipi e di averci fatto sorridere ancora continua così Federico ^^
A.F.,in questo aneddoto conferma l'esistenza la presenza della casermetta daziaria,nei luoghi dove svoltisi i fatti dell'articolo . Infatti un suo antenato, commerciante, uccise un agente del dazio al Ponte Ammiraglio che tutte le volte in cui tornava dai paesi con cui intratteneva rapporti commerciali, trovava il pretesto per multarlo se rifiutava di regalargli parte delle mercanzie. Dopo anni di soprusi, l'antenato estrasse il fucile e lo uccise. Andò in galera per non so quanti anni ma ottenne i ringraziamenti e le visite delle altre vittime del daziere.
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