[STORIE] Anche questo post, così come altri, si avvale di chi ha aperto i cassetti della memoria, raccontando ciò che ha vissuto da bambino, o ciò che ha sentito raccontare da genitori e nonni. Ringrazio stavolta la signora Matilde, e sua figlia Aurora, che mi hanno permesso di scrivere quanto segue... La famiglia Pace, all'epoca dello scoppio dell'ultima guerra, abitava nella zona di via Montalbo, una di quelle che fu più devastate dai bombardamenti. Tra il tragico e il comico, succedeva di tutto quando suonavano le sirene che annunciavano l'imminente raid aereo, e gran parte di chi abitava quella zona si rifugiava in alcune grotte all'inizio dell'antica salita per Monte Pellegrino.
Tra il fuggi fuggi generale, i ricordi sono tanti... La madre incinta prossima al parto che cade in un tombino, restando con una gamba completamente infilata dentro e l'altra fuori schiacciata sotto il pancione, o l'incredibile scena di un corpo colpito da una bomba che continua a correre per pochi metri...senza la testa ! O purtroppo anche il passare da un sottoscala e chiedersi : "Cosa ci fanno tutte quelle persone immobili ? Perchè non fuggono ?" ...E poi rendersi conto che erano già tutti morti... O addirittura vedere un parto improvviso per strada sotto la pioggia di bombe, giusto il tempo di "tirare" fuori il neonato e proseguire verso i rifugi. Tutto poteva accadere in quei momenti angosciosi...
La grotta che fungeva da ricovero era una cavità scoscesa che si riempiva di persone fin quanto poteva , e dato che spesso ci si rimaneva a lungo, o capitava che i bombardamenti si ripetevano quotidianamente, qualcuno aveva pensato di farne uno spazio con qualche comfort, creando delle porticine improvvisate o dei divisori che davano un minimo di privacy alle varie famiglie rifugiate. Spesso però il risveglio era un pò particolare, intanto perchè il signor Pace (papà di chi mi ha raccontato questa storia), batteva quasi sempre la testa sul soffitto basso e irregolare della grotta, momento allegro in un contesto drammatico, e poi perchè nelle vicinanze c'era un ampio spazio in mezzo all'erba dove si poteva ammirare il risveglio di parecchi soldati accampati e in mezzo a loro varie prostitute con cui avevano trascorso la notte, giusto per "ammazzare" il tempo tra una bomba e l'altra. Una di queste signore era conosciuta come la "mutilata", dato che le mancava un pezzo di gamba e saliva in quella zona, per andare a svolgere la sua "attività, accompagnandosi con un piccolo sgabello che appoggiava sotto l'arto mancante per trascinarlo meglio...
A volte pare fosse divertente vederla correre (si fa per dire) per sfuggire ai bombardamenti in quelle condizioni... Più che per vocazione, in quel caso il mestiere lo si faceva per fame.
A volte pare fosse divertente vederla correre (si fa per dire) per sfuggire ai bombardamenti in quelle condizioni... Più che per vocazione, in quel caso il mestiere lo si faceva per fame.
......leggere le tue righe è come viverle realmente....complimenti fab :D .....
RispondiEliminaL'ARTICOLO RISULTA INTERESSANTE,PER IL CONTENUTO VARIEGATO,DAL TRAGICO AL COMICO AL GRASSOCCIO !!!
RispondiEliminaSICURAMENTE IL LETTORE ATTENTO, SE LO TIRERA' TUTTO DI UN SORSO,PERCHE' FLUIDO E PIACEVOLE !!!
FABIO,OTTIMA SCELTA VERAMENTE AZZECCATA !
ciao Federico
complimenti per lo scritto che in modo semplice e scorrevole, dà un quadro tragicomico,della realtà, così come in realtà doveva essere, con aneddoti che sono ormai dei veri documenti storici !
RispondiEliminaTanti sono i ricordi di me bambino relativi a quel triste periodo.Uno,incancellabile è quella notte del'43 chiusi in una grotta ai Danesinni quando una bomba cade nei pressi e tra la polvere qualcuno accende un fiammifero per fare luce;allora il panico perchè si pensa a una bomba incendiaria e io che vengo pestato da chi cerca una via di fuga.
RispondiEliminaVeramente bello questo post. Sembra Quasi di vivere quei momenti! Bravo fab!
RispondiEliminaFabrizio Giuffrè
Una perla di storia vissuta. Grazie Fabio. Però, mi chiedevo chi tra le prostitute di oggi faccia il "lavoro" per vocazione!
RispondiEliminaE' vero. Ovviamente la mia era solo una battuta riferita a quell'episodio... In quel caso non ci poteva essere per una prostituta altro che fame e non certo "vocazione"...
RispondiEliminaIncuriosito,del personaggio,di cui sopra menzionato , ho fatto una piccola ricerca,dandomi conferma della esistenza,con le caratteristiche fisiche descritte .
RispondiEliminaEffettivamente,stava in via Montepellegrino dove svolgeva la propria attivita',ed i migliori suoi clienti erano i soldati di stanza in una caserma presente nella zona !
In effetti non tanto era conosciuta come " a mutilata" ma come "a sciancata" .
Letura interessante ed avvincente allo stesso tempo. Ti segnalo il mio sito www.palermoricordi.com tratta del periodo bellico principalmente
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