Domenica 30 Settembre si è svolto un percorso all'interno (e non solo) del quartiere di Cruillas, preceduto da un convegno di presentazione, il giorno prima. La zona deve il suo nome al nobile catalano che per primo impiantò qui un insediamento di abitazioni. L'itinerario, ben coordinato dal giovanissimo Fabrizio Giuffrè, che è stato supportato anche da cartelloni con foto scattate da lui stesso, inerenti ai luoghi del percorso, ha avuto inizio nella chiesa del Santuario di Cruillas, con una presentazione del percorso e la descrizione del luogo, nonchè della chiesa, di recente restaurata.
La seconda tappa, molto interessante, si è svolta nella cappella della Concezione nel baglio Cruillas, a cui si accede attraverso un antico Arco, aperta per la prima
volta nella storia al pubblico dopo essere stata risistemata dallo stesso Giuffrè e dai
confratelli del santuario.
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Cappella della Concezione |
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La seconda tappa, ciò che rimane (purtroppo) della settecentesca villa del Duca di Castrofilippo. Praticamente un rudere, la villa consta oggi soltanto di un'antica scalinata (nella foto sotto è la parte destra), anch'essa malridotta, un paio di archi d'ingresso e nient'altro. Poco o niente si è fatto per renderla almeno fruibile dai visitatori e ciò che si osserva appare pericolante. Un monito a chi si deve occupare dei nostri beni culturali...
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Villa Castrofilippo |
La terza tappa, finalmente, dava l'opportunità di osservare una villa ben messa, anche perchè tutt'ora abitata dalla famiglia che ereditò l'antica costruzione : villa Anello, in un insospettabile traversina privata del viale Michelangelo. La villa, a cui si è potuto accedere grazie alla cortesia della famiglia Anello, è molto affascinante e abbastanza curata, con un bel giardino attorno, dà un'idea di ciò che doveva essere l'atmosfera del passato in queste abitazioni di campagna...
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Villa Anello |
La quarta tappa, al contrario della precedente, dà invece un'idea dello sfacelo e dell'incuria dei nostri beni artistici. L'importante villa Arena Mortillaro, pericolante in alcune sue parti, ed alla quale si è potuto accedere solo dopo vari escamotage. L'imponente struttura di campagna appare oggi abbandonata a se stessa in una oasi non di pace e serenità, ma di malcontento e irriverenza nei confronti del patrimonio culturale palermitano (vedi anche post :
UNA SANTIFICAZIONE MANCATA).
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Villa Arena Mortillaro |
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L'ultima tappa, sicuramente la più suggestiva da un punto di vista naturalistico, è stata la visita alle grotte della Molara. Una riserva naturale ben organizzata dall'ente che la gestisce, con tanto di guide cortesi e preparate. Le grotte, sul monte Billiemi, conservano intatto il loro fascino preistorico. Si può accedere ad esse a piccoli gruppi, con tanto di caschetto con illuminazione. L'interno, impervio e un pò scivoloso, ha nelle enormi stalattiti che cadono dall'alto, il suo punto di forza e di suggestione.
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L'ingresso alle grotte |
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L'interno delle grotte |
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In definitiva, un'esperienza domenicale da rifare sicuramente per valorizzare i beni artistici non solo del nostro centro storico, ma anche della nostra periferia. Peccato per il degrado e l'incuria di cui sopra, ma quello sembra un male cronico di difficile guarigione. Grazie agli organizzatori ed in particolare a Fabrizio, vera anima della manifestazione...