martedì 23 ottobre 2012

UNA DOMENICA MATTINA TRA MEDIOEVO E RINASCIMENTO

Si è svolta domenica 21 Ottobre la nuova "passeggiata storica" del gruppo Palermo Nascosta, che ha visto protagonisti due secoli di storia e arte palermitana : dal 1200 al 1400. Il percorso è iniziato da uno dei simboli del'200 : la chiesa di S.Francesco d'Assisi, costruita nella metà del XIII° secolo dai monaci francescani, arrivati in Sicilia più o meno nello stesso periodo di benedettini e domenicani. 
Poi è stata la volta di un episodio cruciale della storia siciliana, la rivolta dei Vespri, "rivissuta" nella piazza Croce dei Vespri, attorno al monumento che lì fu eretto per ricordare le vittime angioine e il sangue che fu versato in quei giorni d'inferno e di massacri. Su questa vicenda vi rimando a un post del passato : UNA FOSSA COMUNE. Parlando della situazione territoriale della Palermo di quei tempi, una tappa interessante è stata la chiesa di S.Antonio Abate in via Roma. Lì si è affrontato l'argomento del dislivello della strada (la discesa verso il mercato della Vucciria) a causa della presenza del mare in quel luogo, di due porte di città, la porta Patitelli, all'altezza dell'odierno Teatro Biondo, e di un'altra porta che doveva essere all'incrocio, più o meno, del corso Vittorio Emanuele con la via Roma. 
S.Antonio ha pure fornito altri due spunti di discussione : una chiesa del'300 in cui si celebrava il rito ortodosso per le sue caratteristiche bizantine, e la torre campanaria, dapprima più alta dell'attuale, che serviva come torre di guardia sul mare, e poi, nel'500, come torre da cui il suono della campana serviva a richiamare il popolo. Si è poi proseguito con un affascinante itinerario medioevale : la salita S.Antonino (che nel tratto prospicente via Maqueda prende poi il nome di salita Castellana), che all'epoca era una delle strade più lunghe e importanti della città, alla quale si accede dalla piazzetta Arezzo. 
Inserita già in un contesto arabo, la strada era un centro commerciale e giudiziario. Ricca di palazzi importanti, alcuni restaurati, altri in attesa di esserlo, la via presenta degli interessantissimi riferimenti all'arte trecentesca negli edifici medioevali di fronte al quattrocentesco palazzo Vatticani, nonchè alle due piazzette che in essa si trovano : la piazzetta del Parlatoio e la piazzetta delle Vergini. In quest'ultima il palazzo Castellana è stato oggetto di discussione grazie alle ricerche e all'intervento del giovane Fabrizio Giuffrè che ha anche parlato degli altri palazzi in questione che si incontravano strada facendo. 
L'itinerario ha avuto seguito nel prolungamento della stradina, ovvero nella via Celso, anticamente chiamata salita Santamarina per la presenza dell'omonimo palazzo trecentesco attualmente in restauro. Poi, più avanti il palazzo Gualbes e il palazzo Lanza, hanno fatto da cornice alla piazza del Gran Cancelliere, luogo di aneddoti e storia rinascimentale. Una deviazione sulla antichissima piazzetta della Canna ha dato modo di discutere dell'antica geografia del territorio palermitano, nonchè di palazzi, conventi ed altro che si trovavano là attorno. 
L'ultima tappa del percorso è stata la piazzetta che si trova in via S.Agata alla Guilla, con l'omonima chiesa e le sue leggende (lo sfregio del quadro della Vergine), nonchè culmine del tessuto viario medioevale previsto dal percorso.
Ringraziando tutti gli intervenuti e in particolare Federico Ferlito, come sempre ottimo e divertente relatore, ci auguriamo di rivederci quanto prima e vi lasciamo alla foto-story della passeggiata...
(Foto di Francesca Enea, Antonella Candura e Teresa Marciani)
Chiesa di S.Francesco d'Assisi
Il gruppo arriva a Piazza Croce dei Vespri


Piazza Croce dei Vespri, per ricordare i fatti del 1282
Chiesa di S.Antonio Abate in via Roma
S.Antonio Abate
Torre col campanile di S.Antonio Abate
Itinerario medioevale : la salita S.Antonino
Tracce di arte trecentesca-1
Tracce di arte trecentesca-2
Piazzetta delle Vergini, tra medioevo e periodo arabo
Il trecentesco palazzo Santamarina in via Celso

Piazza del gran Cancelliere (i tre relatori,Federico,Fabio,Fabrizio)
Piazzetta della Canna
S.Agata alla Guilla, che chiude il percorso

E per rivederla aperta? Beh... Alla prossima e grazie a tutti!

venerdì 19 ottobre 2012

LE VIE DEI TESORI 2012

Ho ritenuto opportuno fare un piccolo post per ricordare a tutti gli interessati che proprio ieri si è tenuta la presentazione della manifestazione artistico-culturale "Le Vie dei Tesori".
Come lo scorso anno, saranno aperti e quindi fruibili dal pubblico tanti siti che spesso non lo sono affatto. Lo scorso Ottobre del 2011 mi recai personalmente a vedere alcuni gioiellini come i graffiti dei prigionieri dell'Inquisizione a Palazzo Steri e l'Oratorio dei Falegnami. Così come sarà nuovamente visitabile l'interessantissima cripta delle Reepentite in via Divisi. In programma, in questa edizione 2012, anche visite guidate all'Archivio Storico e al Museo Pitrè.
Per gli appassionati di scienza si parte dal museo Gemmellaro, che nell’occasione inaugura la sua nuova ala dedicata ai fossili siciliani e alle ricostruzioni della Sicilia nella preistoria; si prosegue con il museo Doderlein di via Archirafi e ancora, il museo di Radiologia del Policlinico, uno dei pochi esistenti in Europa; il museo della Chimica.In viale delle Scienze saranno visitabili il museo storico dei Motori e dei Meccanismi, la collezione Basile-Ducrot e, per la prima volta, il museo di Mineralogia. Alla facolta’ di Giurisprudenza, solo sabato 10 e domenica 11 novembre, si potrà visitare la biblioteca ottocentesca del Circolo giuridico.
Vi segnalo infine, se volete un "assaggio" di ciò che potrete vedere, due post relativi alla scorsa edizione, ovvero sulla cripta di via Divisi (CRIPTA REEPENTITE) e sull'Oratorio dei Falegnami (TRA STUCCHI E MASSONERIA). Ma andate di persona e constatate coi vostri occhi... Ci vediamo lì...

giovedì 11 ottobre 2012

LA STRAGE DEL'60

Ci sono tante storie più o meno conosciute, tante vive nei ricordi dei testimoni, altre dimenticate. E' il caso di questo fattaccio accaduto durante gli scioperi del 1960. Ma vediamo cosa portò a quegli eventi : Il 1960 fu un anno importante per l’Italia imprenditoriale (era il periodo del cosiddetto boom economico), ma anche l’inizio della crisi politica e sociale del nostro paese. Agli operai, infatti, non era consentito rivendicare i propri diritti attraverso uno Statuto dei Lavoratori. Dal 1955 al 1960 si susseguirono cinque governi, che destabilizzarono l’Italia anziché darle equilibrio e forza.Ci furono manifestazioni in tutta Italia, e a Reggio Emilia ci scapparono dei morti negli scontri tra polizia e manifestanti. Ho trovato sul sito internet "Il portale del sud", l'articolo che segue e lo riporto qui di seguito.
Questa è una piccola informazione "storica" si riferisce alle rivolte operaie del 1960 che non si svolsero solo a Reggio Emilia ma anche a Palermo. L'8 luglio 1960 a Palermo, il centro è presidiato fin dalle prime ore del mattino dalla Celere per disturbare lo sciopero generale proclamato dalla Cgil per i fatti di Reggio Emilia.
Come riportano le cronache del tempo (vedi il giornale L'Ora) il corteo operaio viene scortato a vista da uno schieramento di polizia degno dell'antiterrorismo.
Improvvisamente iniziano le cariche. La celere assale brutalmente la folla del corteo con le loro jeep spinte a velocità.
I dimostranti si difendono lanciando sassi, bastoni e quant'altro trovano ma, come nell'Intifada palestinese, certamente non hanno armi tipo fucili, pistole o mitragliette. In breve la zona tra piazza Verdi e piazza Politeama si trasforma in un campo di battaglia. Viene eretta una barricata al centro della strada ma a questo punto i celerini cominciano a sparare sulla folla.
Il primo a essere colpito è Giuseppe Malleo di 16 anni che viene raggiunto al torace da una pallottola di moschetto e subito dopo  Andrea Cangitano di 14 anni, ucciso a colpi di mitra e Francesco Vella operaio di 42 anni.
La quarta vittima è Rosa La Barbera una donna di 53 anni raggiunta da uno dei tanti colpi sparati all'impazzata dalla polizia mentre si apprestava a chiudere la finestra di casa.
Altre  36 persone riportano ferite da arma da fuoco, 370 dimostranti vengono fermati e 71 di essi arrestati.
Seguono  tre diversi procedimenti penali, il più importante dei quali è quello di Palermo che ha inizio il 16 ottobre 1960.
Dopo appena 12 giorni di dibattimento (un processo contro uno pseudo politico in media dura 10-15 anni, giusto il tempo per andare in prescrizione) tutti i 53 imputati vengono condannati a pene che vanno fino a 6 anni e 8 mesi di reclusione.
I celerini che hanno sparato e ucciso non solo non vengono incriminati ma non vengono neanche chiamati a deporre in aula come testimoni d'accusa.
Una lapide che ricorda l'accaduto è posta in via Maqueda all'angolo con via Celso.
I funerali delle quattro vittime a Palermo

martedì 2 ottobre 2012

UN ITINERARIO IN PERIFERIA : CRUILLAS

Domenica 30 Settembre si è svolto un percorso all'interno (e non solo) del quartiere di Cruillas, preceduto da un convegno di presentazione, il giorno prima. La zona deve il suo nome al nobile catalano che per primo impiantò qui un insediamento di abitazioni. L'itinerario, ben coordinato dal giovanissimo Fabrizio Giuffrè, che è stato supportato anche da cartelloni con foto scattate da lui stesso, inerenti ai luoghi del percorso, ha avuto inizio nella chiesa del Santuario di Cruillas, con una presentazione del percorso e la descrizione del luogo, nonchè della chiesa, di recente restaurata.
La seconda tappa, molto interessante, si è svolta nella cappella della Concezione nel baglio Cruillas, a cui si accede attraverso un antico Arco, aperta per la prima volta nella storia al pubblico dopo essere stata risistemata dallo stesso Giuffrè e dai confratelli del santuario.
Cappella della Concezione
La seconda tappa, ciò che rimane (purtroppo) della settecentesca villa del Duca di Castrofilippo. Praticamente un rudere, la villa consta oggi soltanto di un'antica scalinata (nella foto sotto è la parte destra), anch'essa malridotta, un paio di archi d'ingresso e nient'altro. Poco o niente si è fatto per renderla almeno fruibile dai visitatori e ciò che si osserva appare pericolante. Un monito a chi si deve occupare dei nostri beni culturali...
Villa Castrofilippo
La terza tappa, finalmente, dava l'opportunità di osservare una villa ben messa, anche perchè tutt'ora abitata dalla famiglia che ereditò l'antica costruzione : villa Anello, in un insospettabile traversina privata del viale Michelangelo. La villa, a cui si è potuto accedere grazie alla cortesia della famiglia Anello, è molto affascinante e abbastanza curata, con un bel giardino attorno, dà un'idea di ciò che doveva essere l'atmosfera del passato in queste abitazioni di campagna...
Villa Anello
La quarta tappa, al contrario della precedente, dà invece un'idea dello sfacelo e dell'incuria dei nostri beni artistici. L'importante villa Arena Mortillaro, pericolante in alcune sue parti, ed alla quale si è potuto accedere solo dopo vari escamotage. L'imponente struttura di campagna appare oggi abbandonata a se stessa in una oasi non di pace e serenità, ma di malcontento e irriverenza nei confronti del patrimonio culturale palermitano (vedi anche post : UNA SANTIFICAZIONE MANCATA).
Villa Arena Mortillaro
L'ultima tappa, sicuramente la più suggestiva da un punto di vista naturalistico, è stata la visita alle grotte della Molara. Una riserva naturale ben organizzata dall'ente che la gestisce, con tanto di guide cortesi e preparate. Le grotte, sul monte Billiemi, conservano intatto il loro fascino preistorico. Si può accedere ad esse a piccoli gruppi, con tanto di caschetto con illuminazione. L'interno, impervio e un pò scivoloso, ha nelle enormi stalattiti che cadono dall'alto, il suo punto di forza e di suggestione.
L'ingresso alle grotte
L'interno delle grotte
In definitiva, un'esperienza domenicale da rifare sicuramente per valorizzare i beni artistici non solo del nostro centro storico, ma anche della nostra periferia. Peccato per il degrado e l'incuria di cui sopra, ma quello sembra un male cronico di difficile guarigione. Grazie agli organizzatori ed in particolare a Fabrizio, vera anima della manifestazione...