venerdì 28 ottobre 2011

IL RITO DI MARTINO

[PERSONAGGI] A volte nei quartieri popolari di Palermo ci sono storie ambientate nei vicoli più angusti, che hanno come protagonisti personaggi singolari... Chi per una ragione o chi per l'altra, hanno avuto un momento di celebrità, magari per cose non proprio belle, o per strani episodi come quello che di seguito leggerete...
A Ballarò, tra la fine dell'800 e i primi del'900, abitava tale Martino. Abbastanza avanti negli anni, era conosciutissimo nel rione e veniva comunemente appellato come "Zù Martinu"... 
Ma per cosa era famoso nel quartiere? Per un gesto eroico ? Per un furto ? Per un adulterio ? Niente di tutto ciò... Lo zio Martino era famoso per la sua... pipì ! Il 31 Marzo di ogni anno, a mezzanotte, usava orinare dal balcone di casa sua, in pubblico, per un odio contro quel mese dell'anno, che pare gli avesse tolto in passato sia la moglie che un figlio... E quando si avvicinava l'ora di quel singolare "rito", era un accorrere da tutto il quartiere, ed anche da altre zone della città. Appena lo zio Martino si affacciava, partiva un applauso fragoroso, seguito da un religiosissimo silenzio che precedeva l'espletamento della sua funzione (e probabilmente la folla sotto il suo balcone si allargava per non essere "bagnata"). Finito di orinare, tra i rinnovati applausi del pubblico sottostante, Martino urlava più o meno : "E pure per quest'anno ti ho pisciato addosso, Marzo !" Pare che il giorno fatidico si riempisse la vescica di una notevole quantità d'acqua e magari anche altro, per far durare la sua orinata il più possibile... Sino a qualche decennio addietro, infatti, in alcuni quartieri popolari, quando ci si riferiva a qualcosa che durava fin troppo, si usava dire : "E' comu a pisciata ru zù Martinu"... Non si sa altro di tale personaggio, rimasto famoso per  questo motivo.
Pazienza... Viene solo da dire che nel suo caso la classe non era di sicuro... acqua !
Una strada del quartiere Albergheria
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UNCLE MARTINO’S RITUAL


Sometimes in the popular neighborhoods of Palermo, there are stories set in the narrow alleys, which have unique characters as protagonists ... Those who for one reason or another, have had a moment of celebrity, maybe not just beautiful, or strange episodes like what you read below ...
In Ballarò, in the late '800 and early '900, that Martino lived. Fairly advanced in years, was well known in the district and was commonly appealed to as "Martinu"...
But for what was known in the neighborhood? For a heroic act ? For a burglary ? For adultery ? None of this ... Uncle Martino was famous for its ... pee ! On March 31st of each year, at midnight, he used to urinate from the balcony of his home, in public, to show his hate for that month, that in the past, has taken away from him, his wife and a son...

And when he approached the hour of that weird "ritual", was a rush from all over the neighborhood, and also from other parts of the city. As soon as Uncle Martino came out on the balcony, started a thunderous applause, followed by a pious silence that preceded the completion of its function (and probably under his balcony, the crowd spread out not to be "wet"). Finished urinating, including the renewed applause of the audience below, more or less Martino used to scream : "And yet this year I peed on you, fuckin' March!" It seems that fateful day he used to fill the bladder with a considerable amount of water and maybe other stuff, to take his urination as long as possible... Until a few decades ago, in fact, in some neighborhoods, when people referred to something that had lasted too much, they used to say: "It seems Zio Martino’s pee !"... We don’t know much of this character, except he was famous for this reason.
Patience... It is just to say that in his case the class surely was not... water!


lunedì 24 ottobre 2011

LA BAMBINA CHE ODIA I TEDESCHI


[STORIE] 1942 : Mentre Palermo inizia a essere tormentata dai bombardamenti, la piccola Concetta, che ha circa 7 anni, abita ancora coi suoi genitori nei pressi di corso Vittorio Emanuele, in zona Vucciria. Ancora, ma per poco : a causa delle bombe la sua famiglia ingrosserà le file degli "sfollati" e si trasferirà in un paesino nei pressi di Palermo (Misilmeri) fino alla fine del conflitto.
Ogni tanto le capita, mentre gioca nel balcone di casa con le sue bamboline, di osservare quei soldatacci che parlano una strana lingua, per lei incomprensibile, e quando li vede per strada, così da vicino, si nasconde dietro la mamma o il papà. 
Una sera, una delle tante di quel periodo, suona l'allarme che significa: tutti ai ricoveri che stanno per bombardare! Tra i genitori che cercano in fretta e furia di vestire lei e i suoi fratellini, si crea il panico totale: Mimmo ha il sonno molto pesante, e mentre viene vestito da sua mamma, si rispoglia  suscitando l'ira materna in un momento così drammatico.
Dopo momenti lunghissimi di panico e tremarella, ci si riversa per strada, magari con calzini di colore diverso, o maglie indossate al contrario, e annaspando nel buio pesto dovuto all'oscuramento, si cerca di trovare la via più breve per raggiungere il rifugio di piazza Borsa. Ma con tale oscurità non è facile né scendere le ripidissime scale di quel palazzo antico, né trovare la strada giusta. Infatti la corsa frenetica al buio, tutti mano nella mano, con le gambe che tremano per la paura, può essere pericolosa: la mamma di Concetta, una notte, vola letteralmente dalle scale con uno dei fratellini in braccio (Rosario); la nonna Sarina, capostipite familiare, un'altra volta, per strada, in preda al panico, non si accorge di una saracinesca contro cui va quasi a frantumarsi la faccia. E poi, urtare gente sconosciuta, inciampare continuamente, bambini a cui scappa la pipì o adulti che invece se la fanno sotto. 
Ma c'era poco da fare in quei momenti.
Una notte, dopo che è suonato il cessato allarme e la famiglia di Concetta sta rientrando a casa, di ritorno dal ricovero, il suo papà inciampa su qualcosa nel portone. Ci sono degli uomini coricati per terra che non consentono il passaggio. Dall'odore che si avverte nell'aria, ci si rende conto che si tratta di ubriachi, ma non di ubriachi qualsiasi: sono dei soldati tedeschi, che una volta affogati i loro pensieri nel vino, si sono accovacciati per la notte proprio davanti al portone di casa di Concetta. E' suo papà che deve provare a spostarli per passare, ma l'impresa è quanto mai ardua. I soldati, che per la sbornia riescono a stento a muoversi, bofonchiano qualcosa in tedesco e si riaddormentano. A questo punto si prova a sollevarli quasi di peso e spingerli fuori per permettere alla famiglia di passare e rientrare a casa. La scena dura un bel po', quando improvvisamente la voce si fa più grossa e uno dei soldati, infastiditosi, prende a pugni, da terra, le gambe del papà di Concetta, mentre le donne, sua moglie Francesca e soprattutto la nonna Sarina, che ha fama di "scantulina", non riescono a far altro che improvvisare un "rosario" con tanto di coroncina in mano.
E fra improperi in tedesco, parolacce in siciliano con sottofondo di Ave Maria e Padre Nostro vari, per fortuna, dopo sforzi colossali, i tedeschi si spostano, pur rimanendo accasciati lì a pochi metri, e Concetta può introdursi nel portone con mamma, papà, fratellini e nonna pietrificata dalla paura, ma soddisfatta perché il suo rosario è servito a qualcosa. 
E sull'Amen conclusivo, finalmente si rientra a casa.
Da quella notte di panico Concetta prova avversione per i tedeschi, non importa se la guerra è finita e sono passati ormai più di 60 anni: per lei non è cambiato nulla e i suoi ricordi di bambina la tormentano fino a oggi perché spesso ripete: "Brutta cosa la guerra, ma ancora più brutti i tedeschi".
Concetta e i fratellini Mimmo e Rosario (1938)


 


Dedico questo post alla mia famiglia, dapprima a chi non c'è più come i miei nonni materni Francesca e F.Paolo, gli zii Mimmo, Rosario e sua moglie Annetta, e poi a chi invece c'è : alla zia Anna e ai miei cugini Paolo e Franca, nonchè a Daniela, Patrizia, Francesca e F.Paolo. Ma soprattutto a mia madre, che è la protagonista della storia... 



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THE BABY WHO HATES THE GERMANS


1942: While Palermo began to be troubled by the bombing, the little Concetta, which has about 7 years, lives with his parents near Corso Vittorio Emanuele, in the Vucciria... But not for too long : due to bombs, her family swell the ranks of "refugees" and moved in a small town near Palermo (Misilmeri) until the end of the war...
While she’s playing in the balcony of the house with her dolls, she looks at those soldiers who speak a strange language, incomprehensible to her, and when she sees them along the street, so close, he hides behind her mom or dad...
One evening, one of many from that period, the alarm sounds, which means that it’s starting the bombardament, so everyone has to run to the shelters! The parents who are in a hurry, try to dress her and her little brothers, creating the panic: Mimmo has a very heavy sleep, and while being dressed by his mom, undresses, making mom angry at such a dramatic moment. After long moments of panic and fright, it is poured on the street, perhaps with a different color socks, or shirts worn on the contrary, and in the pitch black due to obscuration reeling, trying to find the shortest route to reach the refuge of Piazza Borsa. But due to darkness is not easy nor descend the steep stairs of that old building, or find the right way. In fact, the frantic rush in the dark, all holding hands, legs trembling with fear, can be dangerous : Concetta's mother, one night, literally flyies down the stairs with one of the sons in arm (Rosario), while Sarina, the grandmother, does not notice a gate against which goes almost to shatter her face ... And then, hitting strangers, stumbling all the time, children who need to pee or something else... But there was little to do in those moments ...
One night, after the all-clear is sounded and the family of Concetta's coming home, his father stumbled upon something in the entrance door... There are men lying on the ground that do not allow the passage. The smell of wine in the air, means that they’re drunks, but not any drunks: they are German soldiers, who drowned their thoughts in the wine, and placed to sleep for the night, right before the front door of Concetta’s house. And 'that his dad has to try to move them to pass, but it’s very difficult. The soldiers, who for the hangover can hardly move, muttering something in German and fall asleep. At this point the father tries to move them out to allow the family to go and return home ... The scene lasts a while, when suddenly the voice becomes louder and one of the soldiers, awakening a bit, punches, from the ground, the legs of Concetta’s father, while women, especially his wife Francesca and the grandmom Sarina, who has a reputation for "scary woman", can not help but only improvise a deep prayer...
Among German insults, bad words in Sicilian with a background of prayers, thankfully, and after enormous efforts, the Germans move, but remained huddled in a few meters, and Concetta can get into the door with mom, dad, brothers and grandmother stoned with fear, but happy because her rosary was useful to something (more or less…). And finally the family get home ...
Since that night of panic Concetta hates the Germans... It doesn’t matter if the war is over, ‘cause after 60 years nothing has changed for her, and her childhood memories haunt her to this day as she often repeats: "War is a bad thing, but the Germans are worse.. . "





lunedì 17 ottobre 2011

ATTRAVERSO I SECOLI... Aneddoti palermitani [Pt. 1]

[ANEDDOTI] Cercando qua e là tra libri, internet ed altro, sono venuti fuori diversi aneddoti e fatterelli palermitani che mi piace riportare sul Blog, tratti da vari diari, libri cronologici, memorie ed altro. Buona lettura...
13 Febbraio 1574 : Durante una parata militare, il Marchese Morso, capitano del quartiere della Kalsa, fa sparare in segno di festa 30 "mascoli" (petardi). Uno, però, lanciato forse male, colpisce un soldato alla testa, e ad un altro addirittura amputa una gamba, causando la morte...
25 Agosto 1579 : E' giustiziato tale Girolamo Colloca, di mestiere macellaio, ma uomo riconosciuto da tutti essere un malavitoso. Forse proprio per questo era amico di tanti nobili palermitani, che chiesero ripetutamente la grazia al vicerè, il quale per fortuna la negò dicendo che l'esecuzione era un servizio per la città intera...
25 Giugno 1588 : Nel piano della Marina viene tagliata la testa a Donna Altabella di Piazza Armerina, rea di aver fatto uccidere una sua serva, perchè questa aveva rivelato a suo marito la tresca amorosa con un sacerdote. Lo stesso giorno fu impiccato il sicario che aveva ucciso la serva, e torturato il marito della nobildonna, perchè sospettato dell'uccisione del sacerdote (!). Ma rinnegando le accuse con forza, venne alla fine liberato...
18 Novembre 1606 : Un bando municipale voluto dall'Illustrissimo Marchese di Geraci, proibisce rigorosamente, a causa della scarsità di produzione di frumento, di fabbricare biscotti e "mustazzoli"...
23 Febbraio 1607 : Vengono giustiziati cinque ladri che avevano fatto irruzione nella casa del dottor Gian Leonardo Sbernia, uccidendolo. La "bagascia" che era coricata con lui era riuscita a salvarsi,  nascondendosi sotto il letto, quando aveva sentito rumore di gente che entrava in casa...
22 Ottobre 1607 : La bravura di un boia, abilissimo a tagliare la testa al primo colpo ad un condannato, a Piazza Marina, viene premiata con una bella mancia in denaro e beveraggi...  
15 Marzo 1608 : Lo stesso boia, viene condannato all'impiccagione per aver abusato di un giovanotto...
29 Ottobre 1693 : Una gran pioggia causa lo straripamento di un torrente nella contrada dell'Olivuzza. Una delle casupole di legno che si trovano in quel luogo viene trascinata via dalla furia del torrente... In quel momento era in casa una donna sposata che stava a letto con un frate francescano. I due furono salvati tra le risate generali della gente...
26 Giugno 1763 : Sbarca a Palermo una nave proveniente da Messina con metà dei marinai malati di peste, che recavano lettere per il vicerè e per altre persone. Per evitare contagi la nave fu dirottata verso il porticciolo dell'Acquasanta, le lettere destinate al vicerè furono immerse nell'aceto e poi consegnate, le altre lettere bruciate direttamente, dopodichè la nave ripartì scortata da una piccola imbarcazione. Al promontorio di Aspra vennero fatti salire a bordo due medici che constatata la morte per peste di un marinaio, fecero sbarcare il cadavere sulla vicina spiaggia, e bruciati i vestiti, lo seppellirono sotto due metri di sabbia e calce...
 4 Settembre 1764 : Una povera donna, trovandosi in chiesa per l'adorazione delle reliquie di S.Rosalia, per un improvviso malore, partorisce mentre è in ginocchio in mezzo alla chiesa a pregare. Il bambino, subito prelevato dal Pretore e da alcuni senatori presenti, viene immediatamente battezzato, e alla mamma vengono regalate ben 18 onze, 6 dai senatori, 6 dal Pretore, e 6 dall'Arcivescovo...
CONTINUA...
"Scorcio" di Piazza Marina

POST IN INGLESE


SHORT STORIES THROUGH THE CENTURIES… [PART 1]



Looking here and there in books, Internet and more, came out several old anecdotes about Palermo that I like report on the blog, taken from various journals, historical books, and other stuff. Happy reading ...
February 13th, 1574: During a military parade, the Marquis Morso, captain of the Kalsa quarter, in sign of celebration, orders to shoot 30 firecrackers. One, however, maybe launched badly, hit a soldier in the head, and another even amputate a leg, causing the death ...
August 25th, 1579: It 'executed Gerolamo Colloca, a butcher, but also a man acknowledged by all to be a gangster. 

He was a friend of so many Palermo’s noble people, who repeatedly asked for the grace to the vice king, who fortunately refused, saying that the execution was a service for the whole city ...
June 25th, 1588: In Piazza Marina head is cut to Donna Altabella of Piazza Armerina, guilty to committe the murder of her servant, because she had revealed to her husband the love affair with a priest. The same day, was hanged the gunman who had killed the servant, while the husband of the lady was tortured, on suspicion of killing the priest (!). But denying the allegations forcefully, was finally released ...
November 18th, 1606: A Municipal advertise wanted by the Marchese of Geraci, strictly prohibits, because of the scarcity of wheat production, to manufacture some particular kind of biscuits called "mostaccioli"  ...
February 23rd, 1607: Executions of five thieves who broke into the house of Dr. Gian Leonardo Sberna, killing him. The "whore" who was lying with him, managed to escape by hiding under the bed when she heard the sound of people walking in the house ...
October 22nd, 1607: The skill of an executioner, for cutting a head on the first try, in Piazza Marina, is rewarded with a nice tip in cash and wine ...
March 15, 1608: The same executioner, is sentenced to hang for abusing a young boy ...
October 29th, 1693: A heavy rain causes the overflowing of a river in the district called Olivuzza. One of the huts of wood found in that place is swept away by the fury of the river ... At that time the house was a married woman who was in bed with a Franciscan friar. The two were rescued surrounded by the general laughter of the people ...
June 26, 1763: A ship from Messina arrived in Palermo, with half of the sailors terribly sick, bearing letters to the Vice king and others. To avoid infections, the ship was diverted to the port of Acquasanta, the letters for the viceroy were immersed in vinegar and then delivered, the other letters burned directly, after which the ship departed, escorted by a small boat. 

At the promontory of Aspra, two doctors came on the ship, finding out the death of a sailor for the plague. Soon the sailor’s body was brought away on the nearby beach, and burned his clothes burned and then buried under two feet of sand ...
September 4, 1764: A poor woman, while being in church for the worship of the relics of St. Rosalia, due to a sudden illness, she gave birth while she was on his knees in the middle of the church to pray. The child was immediately removed by a magistrate and several senators present, immediately baptized, and the mothers was given away as many as 18 ounces, 6 by Senators, 6 by the Magistrate, and 6 by Archbishop ...
TO BE CONTINUED ...
 

giovedì 13 ottobre 2011

LA RAGAZZA DI S.ORSOLA

[MISTERI] La storia che segue fu riportata, più o meno come la leggiamo qui, sul Giornale di Sicilia dell'epoca. Ringrazio Federico che l'ha scovata e ci dà l'opportunità di discuterne a distanza di tanti anni...
Ai tempi in cui si facevano le feste in casa con i vecchi dischi a 78 giri (verso la  fine degli anni '50), si trovava il modo per familiarizzare tra ragazzi e ragazze... In una di queste festicciole, un ragazzo "abbordò" una ragazza, e terminata la festa, si offrì di riaccompagnarla a casa. Era già un'ora abbastanza tarda e la ragazza, nonostante qualche perplessità, acconsentì. I due si incamminarono in direzione della zona del policlinico, e durante il percorso, accorgendosi che la ragazza aveva freddo, il ragazzo si tolse la giacca e gliela appoggiò, con gesto molto cortese, sulle spalle. Discutendo del più e del meno, raggiunsero il passaggio a livello presso il cimitero di S.Orsola, dove la ragazza preferì essere lasciata e proseguire da sola, perchè il padre, guardiano notturno del cimitero, avrebbe potuto vederli assieme e non avrebbe magari gradito la cosa... Così lui, salutandola, le chiese un appuntamento per il giorno successivo, cosa che lei accettò dopo qualche tentennamento tipicamente femminile. La ragazza salutandolo, non restituì subito la giacca, ma poco male, perchè tanto l'indomani si sarebbero rivisti. 
Il ragazzo, il giorno dopo, si presentò puntualissimo al luogo dell'appuntamento, che era più o meno lo stesso dove si erano salutati, ma attese invano per un bel pò... Dopo aver perso quasi le speranze che la ragazza arrivasse all'appuntamento e già un pò scocciato per l'evidente "bidone", si fece coraggio e si presentò all'ingresso del cimitero, un pò timoroso del padre di lei, chiedendo del guardiano e della ragazza. Il personale del cimitero rispose che il custode notturno non era in servizio, e che tra l'altro non aveva nessuna figlia femmina. Il ragazzo allora provò ad insistere, e dopo qualche batti e ribatti, descrisse la ragazza agli impiegati presenti, i quali come se avessero già sentito questa storia, dissero che avevano capito tutto e che lo avrebbero accompagnato dalla ragazza...
Il ragazzo fu portato da un necroforo ad una tomba, a quanto pare già abbastanza nota, e con grande meraviglia, mista a paura, vide la sua giacca appoggiata su una lastra tombale. Ma la cosa più scioccante fu che riconobbe tra alcune foto di sepolture che stavano lì accanto, il viso della ragazza, che in realtà era morta già da qualche anno...
Sarà vero ? Chi lo sa ? A volte i giornali tendono ad esagerare o ad enfatizzare certe storie per creare curiosità, o rendere un evento un semplice fatterello... Ma questa storia risulta essere abbastanza nota e più di una persona ne ha sentito parlare, anche se ormai è vecchia di almeno 50 anni, e la aggiungiamo volentieri alla collezione di storie meno note della nostra città...
Il cimitero di S.Orsola
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THE CEMETERY GIRL
The following story was reported, more or less as we read it here, in the Giornale di Sicilia (the most important newspaper in Sicily) at the time. I thank Federico who gives us the opportunity to discuss it after all these years ...
Back at the time when parties were used to do at home with the old 78 rpm records (late '50s), was the way to familiarize boys and girls ... In one of those parties, a boy tried to approach a girl, and at the end of the party, offered to drive her home. It was already a late hour, and the girl, despite some misgivings, she agreed. The two walked towards the area of ​​the hospital, and during the journey, realizing that she was cold, the boy took off his jacket and put to the girl’s shoulders, with very kind gesture. Debating this and that, they reached the level crossing near the cemetery of St.Orsola, where she preferred to be left alone and continue, because the father, the night watchman of the cemetery, he could see them together and maybe would not have liked that... So he greeted her, asked her for an appointment the next day, which she accepted after some hesitation typically female. She greeted him, not immediately returned the jacket, but not very bad, because the next time they would meet again.
The boy, the next day, showed up on time to the meeting place, which was more or less the same where they were greeted, but waited in vain for quite a while ... After losing almost hopes that the girl came to the appointment and already a little bored, , he took courage and stood at the entrance of the cemetery, a little afraid of her father, asking for the guardian and the girl. The staff of the cemetery said that the night watchman was not there, and also that he had no daughter. The boy then tried to insist, and after a beat and replied, and the description of the girl to the employees present, they said had already heard this story, telling him they understood everything and that he would be accompanied to see the girl...
The boy was taken by pallbearers to a grave, apparently already fairly well known, and with great astonishment, mixed with fear, he saw his jacket down on a tombstone. But the most shocking thing was that he recognized the picture of the girl in a nearby grave, realizing she was actually dead some years before...
Is it true? Who knows? Sometimes the newspapers tend to exaggerate or emphasize stories to create curiosity, or creating an event from a simple anecdote ... But this story turns out to be fairly well known and more than one person has heard of, even if it’ at least 50 years old, and happily add to the collection of lesser-known stories of our city

lunedì 10 ottobre 2011

FUOCHI A S.ERASMO... Ma non d'artificio

[STORIE] 7 Aprile 1724... E' una delle giornate più nefaste del'700 palermitano. Si deve celebrare una cerimonia talmente macabra e infame, che per assurdo è stata preparata magistralmente in tutto e per tutto dalle autorità Senatoriali, e soprattutto da quelle ecclesiastiche, che erano un strumento dell'assolutismo regio per garantire alla monarchia spagnola l'ordine statale e sociale in una regione piena di infedeli.
E' il giorno del cosiddetto "Autodafè", o atto di fede, in cui l'Inquisizione celebrerà il trionfo del bene sul male punendo in modo esemplare, umiliante e terribile, due malcapitati. I due in questione, entrambi 57enni,  sono due ecclesiastici, frate Romualdo di Sant'Agostino (Ignazio Barberi) e suor Gertrude (al secolo Geltruda Maria Cordovana), in prigione dal 1699, quindi da 25 anni, con l'accusa di Quietismo (movimento mistico religioso, condannato dalla chiesa nel XVII° secolo), in pratica per aver espresso, in modo non celato, dei pareri apparentemente contrari ai dogmi della religione cattolica. Durante il quarto di secolo in cui sono stati imprigionati hanno subito torture, violenze, interrogatori sfiancanti, e tanto altro. Ora è giunto per loro il momento della liberazione, intesa come fine di questo periodo di atrocità... 
Il governo cittadino ha preparato una bella festa, con processioni dal piano della Cattedrale a quello di Sant'Erasmo, luogo in cui i due saranno fatti salire al rogo, coinvolgimento di tutte le confraternite cittadine, delle corporazioni artigianali, e ovviamente dei nobili, nel cui invito si sottolinea che vengano vestiti col loro miglior abito e le più luccicanti livree per la servitù... La scelta del piano di Sant'Erasmo per il momento finale di questa giornata di "celebrazione", è forse dovuta anche alla vicinanza del mare da un lato e dei giardini di fronte (la futura villa Giulia), che danno un tocco di natura ad uno scenario del tutto innaturale. La processione delle varie maestranze religiose e laiche, e anche dei due malcapitati, si conclude verso mezzanotte al luogo del supplizio (un pò come i giochi d'artificio la sera del Festino, momento finale della processione di S.Rosalia).
A salire per prima al rogo è suor Gertrude, alla quale, tra le risa dei nobili e il silenzio del popolo, fu chiesto pentimento per ottenere una morte piu' umana, prima garotata e successivamente arsa da morta, ma la sfortunata persevero' nell'eresia... Quindi dapprima le fu fatta "provare" l'ebrezza delle fiamme con la bruciatura dei capelli, e poi il fuoco eterno la avvolse in modo inequivocabile... Toccò poi a frate Romualdo, che come la suora non abiurò, e mentre stava per essere arso dalle fiamme, con gesti disperati provò a soffiare sul fuoco che dal basso stava per avvilupparlo... Intanto nel piano della Cattedrale per altri condannati, riconciliati e penitenti, che avevano abiurato, c'era l'assoluzione e il rito della frusta su vili cavalcature e la mitra in testa !
Giustizia fu fatta, sia divina che terrena...
Fu uno degli ultimi atti di fede della Santa Inquisizione, infatti anni dopo l'illuminato viceré Caracciolo abolì la terribile istituzione, tra la scontentezza dei bravi panormiti ! Difatti, nonostante due suppliche, una Senatoriale e l'altra della Deputazione del Regno, chiedessero nel 1790, il ripristino dell'Inquisizione, il buon re Ferdinando la abolì definitivamente...
Al popolo venne meno lo spettacolo che si era perpetuato nei secoli per ben 107 volte, con grande sollazzo delle masse ! Ai nobili vennero meno le rendite derivanti dalla loro funzione di famigli del Sant'Offizio ! Al clero venne meno il criminale potere economico-politico, frutto delle requisizioni e dai vitalizi ad esso devoluti dagli eredi dei condannati per ripagare le spese di mantenimento dei poveracci che cadevano nelle sue avide mani ! 
Rogo dell'Inquisizione

venerdì 7 ottobre 2011

GIANNINO IN CAMICIA NERA

[ANEDDOTI] Tra le ronde in camicia nera che gironzolavano nel centro storico nel ventennio, c'erano dei ragazzotti a cui, messa una divisa addosso, bastava niente per sentirsi veri e propri padreterni. Nella zona di corso Vittorio Emanuele/piazza Marina, uno di questi giovanotti ha lasciato un ricordo duraturo : tale Giovanni, chiamato fin da piccolo "Giannino". Un ragazzino cicciotello e ingenuo, un sempliciotto insomma. Memorie antiche, ed aneddoto, penso, gustoso, che si va ad aggiungere alla collezione di fatti e personaggi presenti in questo blog...
All'inizio degli anni'30, Giannino entrò a far parte, come tanti suoi coetanei, delle pattuglie della gioventù fascista che facevano vigilanza... E, come dicevo prima, messagli addosso la camicia nera, due mostrine e un fez, la sua ingenuità, fino ad allora, benvoluta dal suo quartiere, si mutò in arroganza ed altro... Furono innumerevoli gli esempi di comportamento sgradito, che lo fecero diventare, per un periodo, la persona più odiata di quelle zone. Dall'entrare in bar e negozi di generi alimentari assieme ad altri in divisa come lui e non pagare il conto, a "molestare" persone innocue per futili motivi, o imporre la sua presenza, anche se non gradita, in negozi ed altro. Famoso fu un inseguimento sotto la pioggia a tale Gino (n.d.r. un fratello di mio nonno), reo di aver esposto sulla giacca un fazzoletto rosso che usciva dal taschino... Giannino era di mole abbastanza rotonda, e lo smilzo Gino riuscì a seminarlo, mentre lui si ritrovò in via Chiavettieri a "culo a terra", e con la camicia nera inzuppata di fango, tra le risate generali...
Oppure in un'altra occasione, entrato in un bar proprio mentre si svolgevano i mondiali di calcio del'34, chiese al capannello di persone attorno ad una vecchia radio, cosa stesse facendo l'Italia... Nessuno aveva voglia di rispondere, non avendo simpatia per Giannino, poi dopo l'insistenza nervosa del fascistello, qualcuno rispose : "Vince 1-0"... Giannino allora, curioso, chiese : "Chi ha segnato ?" Anche stavolta nessuno aveva desiderio di esaudire la sua richiesta, allora il titolare del bar, un pò scocciato, rispose : "Combi...Combi... Ha segnato Combi!" (n.d.r. Combi era il portiere dell'Italia, quindi difficilmente avrebbe potuto fare gol) Al che Giannino, che sapeva un pò di calcio, si sentì preso in giro e minacciò di far arrestare il proprietario del bar per insulto alla divisa... Ci vollero ore di convinzione, per fargli capire che il proprietario non capiva nulla di calcio ed aveva sparato a caso uno dei nomi che sentiva menzionare...
Solo che Giannino se la legò al dito, e a nulla valsero i tentativi di persone presenti all'accaduto di farlo desistere. Addirittura qualcuno andò a parlare coi suoi genitori, per cercare di evitare multe e controlli quotidiani al bar, che però puntualmente arrivarono, oltre alle visite frequenti di gruppi di giovanottini in divisa nera che consumavano a sbafo... Somma questo a tanti altri atteggiamenti, per Giannino arrivò l'ora di pagare il conto. Stuzzicato per strada da qualcuno, iniziò un inseguimento, manganello alla mano, per tutta piazza Marina... Quando l'inseguito si addentrò alla Vucciria, si rifugiò dentro un portone nell'angusta via Frangiai per seminare Giannino, il quale, restò un attimo disorientato... Poi un ragazzino gli fece segnale che il tipo era entrato in un certo portone... Allora Giannino, soddisfatto, entrò anch'egli... Mai fece cosa più sbagliata : era una trappola... Il portone si chiuse alle sue spalle e 5 o 6 "picciuttunazzi" gli fecero la cosiddetta "boccia" e lo gonfiarono di botte per mezz'ora di seguito...
Pesto e sanguinante, Giannino non meditò vendetta, forse perchè si rese conto, mentre si leccava le ferite, che quella era la fine della sua carriera di giovane fascista... Avrebbe potuto chiamare rinforzi in camicia nera e farla pagare a chi lo aveva malmenato, gente che magari conosceva pure, ma non lo fece...
Infatti sparì dalla circolazione, e si seppe, tempo dopo, che si era trasferito con la famiglia, in un'altra città... Ogni tanto tra le persone di quel quartiere si sentiva dire : "Ma chi fini fici Giannino ?" Notizie vaghe lo davano anni dopo in guerra, o addirittura in carcere perchè si diceva che fosse passato politicamente sull'altra sponda. Da quel momento, però, nessuno lo rivide e non se ne sentì parlare più.
Restò solo il ricordo di quel giovanotto panciuto e un pò stupido, col fez in testa...
Particolare di Palazzo Riso (ex Palazzo del Fascio)
POST IN INGLESE


GIANNINO,THE YOUNG FASCIST


Between the young boys dressed in black shirt, that hung in Palermo’s center in the 30s, there were boys who, having a uniform on, it was enough for them to feel as God. 
In the area of ​​Corso Vittorio Emanuele / Piazza Marina, one of these young kids have left a lasting impression: Gianni, as a child called "Giannino." A fat and a little stupid boy. Old tales and memories, I think, tasty, which are in addition to the collection of facts and figures on this blog ...
In the early '30s, Giannino, like many of his friends, joined the fascist youth who gave their service as volunteer vigilantes ... And, as I said before, wearing a black shirt, two badges and a fez cap, his ingenuity, until then, well-liked by his neighborhood, turned to arrogance and more ... There were countless examples of unwelcome behavior, making of him, for a period, the most hated person in those areas. From entering bars and grocery stores along with others like him in uniform and not pay the bill, to "stalk" harmless people for petty reasons, or to impose its presence, though not welcome in shops and more. Famous was a chase in the rain that Gino (ed.  a brother of my grandfather), guilty of having exposed on the jacket a red handkerchief out of his pocket ... Giannino was pretty fat, and the thin Gino managed to escape, so the fascist found himself "ass to the ground" in via  Chiavettieri, with the black shirt soaked with mud, among the general laughter ...
Or on another occasion, joined in a bar just as the World Cup took place in 1934, asking people to huddle around an old radio, what Italy team was doing ... No one wanted to answer, having no sympathy for Giannino, then at the insistence of the nervous fascist, someone said: "Italy wins 1-0" ... Giannino then, curious, asked: "Who scored?" Again, no one had the desire to fulfill your request, then the owner of the bar, a little annoyed, replied: "... Combi… Combi ... He scored!" (Ed.  Combi was the goalkeeper, and could hardly get a goal) At that Giannino, who knew a little bit of football, he felt mocked and threatened to arrest the owner of the bar... It took hours of persuasion, to make them understand that the owner did not understand anything about football and had a shot when he heard mention of the names of the players ... Only if that Giannino didn’t forget that, and to no avail attempts to make him desist people in the incident. Even someone went to talk to his parents, to try to avoid his daily presence in the the bar, sometimes not alone but with other young fascists in black uniforms who consumed a free ride ... Add this to many other attitudes, for Giannino was time now to pay the bill. Teased by someone on the street, began a chase, baton in hand, for the entire piazza Marina ... When the escaper came into the Vucciria zone, took refuge in a doorway in via Frangiai Giannino, who stood bewildered for a moment ... Then a boy gave him the signal that the man has entered in a door ...  

Giannino then, satisfied, went too ... And did the wrong thing : it was a trap ... The door closed behind him and 5 or 6 angry boys punched him for half an hour ...
Bruised and bleeding, Giannino not meditated revenge, perhaps because he realized, while he licked his wounds, that was the end of his career as a young fascist ... He could call for backup in black shirt and get back at those who mistreated him, people who perhaps knew well, but he did not ...
In fact he totally disappeared, and it was known, later, who had moved with his family in another city ... Lot of people of that neighborhood just wondered: "Where is Giannino?" News vague gave him years later at war, or even in jail because it was said that he politically left fascism and went on the other side. Since then, however, no one saw him again and never heard of him anymore.
It remained only the memory of that young kid , a little paunchy stupid, with a fez on his head ...


mercoledì 5 ottobre 2011

PALERMO CAMMINA SULLE OSSA...

[ANEDDOTI] Il solito Federico, instancabile collaboratore del Blog, ci parla oggi di cosa può accadere mentre si scava ignari nelle strade di Palermo, per lavori stradali o altro, avendo assistito, personalmente, ad un particolare scavo di tanti anni fa... 
Il sottosuolo della nostra città ha sicuramente ancora tanto da scoprire, e tanti misteri, se si scavasse, sarebbero forse risolti (n.d.r. vedi post sulla fossa comune dei Vespri). Tanto venne fuori negli anni '60, quando con l'espansione edilizia della città, ci si trovò di fronte a scoperte casuali mentre si scavava per immettere le fondamenta di questo o quel palazzo. Un esempio furono le cave di tufo sotterranee in zona via Marchese di Villabianca/via Sampolo. Spesso certi ritrovamenti furono pure occultati o magari ricoperti, per evitare che i lavori di costruzione fossero bloccati... Nel centro storico si continua sempre a parlare dei famosi cunicoli dei Beati Paoli, una parte dei quali è stata portata alla luce, o del presunto carnaio preso piazza SS.Quaranta Martiri al Casalotto. Su quest'ultimo forse i recenti ritrovamenti di ossa umane in zona chiesa di S.Nicolò da Tolentino potrebbero aiutare a capire (c'è un articolo del Giornale di Sicilia del 19 Settembre 2011).
Nel 1966, in via Don Orione, ci fu il ritrovamento di resti appartenenti a un cimitero concesso nel'600 ai frati di S.Martino delle Scale. Venne fuori una lamina di piombo con una scritta relativa a tale don Girolamo Platamonte, un prete deceduto durante l'epidemia di peste del 1626. La stessa peste determinò la costruzione di sepolture "fuori porta" nell'odierna piazza Croci, motivo per cui quel luogo ha preso questo nome...
Nello stesso 1966 ci fu il ritrovamento di ossa presso la Cala, e qui fu lo storico La Duca che svelò il mistero : erano ossa delle sepolture dell'Ospedale S.Bartolomeo, dove oggi c'è l'istituto Nautico... 
Anche a piazza XIII Vittime, nel 1964, si trovò, scavando, uno scheletro, che si pensava appartenesse ad un soldato americano scomparso misteriosamente, e di cui tanto si parlava in quel quartiere, ma quella era in realtà la zona dell'antica necropoli bizantina del VI° secolo a.C.
Ma c'è un aneddoto relativo al 1973 che vale la pena narrare : nel rione Malaspina si decise di prolungare il tratto di via Marconi verso piazza Lolli, per agevolare anche la viabilità stradale. Una mattina, le ruspe vennero a demolire un muro, confinante con piazza Lolli, che ostacolava i lavori, e dopo questo fu la volta di alberi, giardinetti, e del substrato terroso. Ad un tratto la ruspa cominciò a traballare come se mancasse il terreno sotto, e fu solo per l'abilità del suo guidatore che non cadde dentro la voragine che si aprì nel terreno. A quel punto, tutti i curiosi, compreso chi ha descritto questi avvenimenti, fecero capannello attorno a quella crepa, e con grande stupore, svanita la polvere creata dal cedimento del terreno, si notò che un fascio di luce illuminava una sorta di "piramide" di ossa e teschi. I lavori si fermarono per qualche tempo, giusto il tempo di capire cosa fossero e da dove provenissero quei resti...
Ed anche stavolta fu il dotto La Duca a pronunziarsi : in quella zona c'era l'antica sepoltura del convento di S.Francesco di Paola, a cui apparteneva quel terreno, e denominato "Cimiterio alle Terre Rosse".
Stranamente, poi, i lavori ripresero dopo pochissimo tempo, e di quei resti non se ne seppe più nulla e nessuno cercò di approfondire la questione. Nemmeno fu posta una lapide o qualcos'altro...
Scavare a Palermo era ed è tutt'ora un'utopia, rendere più fluido il traffico di via Marconi, invece...pure (ma almeno non a quei tempi)...
Resti di ossa (Non inerenti all'articolo)


lunedì 3 ottobre 2011

ITINER'ARS...Una associazione turistica

Non è il solito post su leggende, misteri o altro, che di solito leggete in questo mio Blog, ma una segnalazione doverosa per un gruppo di gente che lavora nel settore turistico con grande impegno e serietà...
L'Associazione Turistico Culturale ITINER'ARS, svolge attività e servizi per la valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale ed ambientale. Tra gli obiettivi c'è quello di riaprire al pubblico beni artistici e monumentali poco conosciuti dai flussi turistici. Grazie all'impegno di alcuni suoi associati, professionisti ed operatori qualificati, fornisce, nei siti affidati, accoglienza turistica e visite di approfondimento storico e culturale.
Una cosa che vi segnalo, e che mi ha dato modo di conoscere ITINER'ARS, è il "CIRCUITO DELL'ECCELLENZA" : un percorso artistico-culturale alla scoperta di alcuni complessi monumentali del centro storico, tra cui la chiesa del Gesù (o Casa Professa), con i suoi tesori nascosti come la magnifica sacrestia, il museo, le cripte e l'Oratorio del Sabato, ed il complesso di S.Caterina. Con un minimo costo il turista, o il semplice visitatore, potrà rendersi conto dei gioiellini artistici che ci sono all'interno di questi siti importanti... 
Aiutiamo questa associazione a crescere, perchè fanno un lavoro encomiabile, ed hanno cortesia e competenza, ricordandoci sempre che il turismo è per la nostra città una risorsa che potrebbe dare lavoro a tanta gente. Inoltre, se associazioni come questa possono far riaprire siti artistici che sono quasi sempre chiusi, ben venga il loro lavoro...
PS. Ringrazio personalmente Alessandra, una delle ragazze che lavora in questa associazione, per la sua simpatia e la sua disponibilità
Chiesa del Gesù o Casa Professa

QUESTO POST E' DISPONIBILE IN INGLESE

"ITINER'ARS", A TOURISTIC ASSOCIATION

Not the usual post of legends, mysteries or whatever, you usually see in my blog, but a duty to report a group of people working in the tourism sector with great dedication and commitment ...
The Cultural Tourist Association ITINER'ARS, works and services for the use and enjoyment of the cultural and environmental heritage. Among the objectives is to reopen to the public, artistic and monumental little known by tourists. Thanks to the efforts of some of his associates, professionals and skilled workers, shall, to the trusted sites, tourist accommodation and visits to historical and cultural depth. One thing that you point out, and that gave me the opportunity to meet ITINER'ARS, is the "CIRCUIT OF EXCELLENCE": an artistic and cultural itinerary to discover some of the old town monuments, including the Chiesa del Gesù (known as Casa Professa), with its hidden treasures such as the magnificent sacristy, the museum, the crypts and the Oratorio del Sabato, and the complex of St. Catherine. With a minimum cost, the tourist can visit the artistic gems within these sites... We help to grow this association, because they do a commendable job, and have courtesy and competence, remembering always that tourism is a resource for our city that could provide jobs for many people. Furthermore, if this could reopen artistic sites that are almost always closed, so let’s support their job...