giovedì 11 aprile 2013

UNA SERATA...SULLE TRACCE DEGLI ASSASSINI

Per motivi legati al cattivo tempo, lo scorso 12 marzo si dovette annullare il percorso relativo al delitto Petrosino. Adesso è stato recuperato, in una bella e profumata serata di primavera, con la cornice sempre affascinante e suggestiva di piazza Marina a fare da contorno. 
Supportati da notizie d'epoca e dal resoconto del libro di Arrigo Petacco, "Joe Petrosino" (della Oscar Mondadori), la passeggiata ha avuto inizio.
L'appuntamento dei partecipanti era alla chiesa della Catena, ideale luogo di ritrovo per dare poi il via alle tre tappe che prevedeva l'itinerario. La figura del detective italo-americano è stata descritta come quella di un Falcone o, forse ancora meglio, di un Dalla Chiesa ante litteram. Un astuto investigatore che per primo capì le collusioni tra la malavita d'oltreoceano e quella del sud Italia. Venuto a capire perchè certi delinquenti da lui affrontati in America entravano con fedine penali pulite, ma puliti non lo erano affatto, si rese conto che il marcio stava nella connivenza tra malavita, politica e altri tipi di poteri. Joe Petrosino (nato Giuseppe, ovviamente, a Padula, un paesino della Campania), arriva a Palermo il 28 febbraio 1909. Dal porto si trasferisce in carrozza in uno degli alberghi più belli della città, l'Hotel de France di piazza Marina. Nei giorni successivi inizierà le sue indagini private, stabilendo contatti con degli informatori (si fiderà fin troppo di queste persone), incontrerà il console americano, il dott.Bingham, il quale gli ribadirà che Palermo non è New York, e che qui non potrà stare tranquillo al 100%. Si scontrerà col questore Ceola, che non saprà rispondere a legittime domande sul continuo flusso di malviventi con casellari giudiziari "sporchi" dalla Sicilia agli USA. Petrosino rifiuta una scorta, sentendosi sicuro della rete di informatori che gli gravita intorno. Dopo una decina di giorni , e una breve trasferta a Caltanissetta, per lavorare un paio d'ore al tribunale di quella cittadina, il poliziotto italo-americano consumerà il suo ultimo pasto serale al Caffè Oreto, i cui locali sono tutt'ora esistenti a piazza Marina (oggi c'è un bar), dopodichè, avvisato da un paio di informatori che entrano nel Caffè a dirgli qualcosa a metà della sua cena, si recherà ad un incontro con gente rimasta sconosciuta e che lo aspetta nel buio della piazza, accanto all'inferriata di villa Garibaldi. Un improvviso black out dell'illuminazione fa il resto. Petrosino si avvia all'appuntamento praticamente al buio. 
Sono le 20.45 del 12 marzo 1909: in questo contesto di buio e mistero, si svolge l'ultimo tragico atto della sua breve permanenza a Palermo.
Affrontato da due sicari che gli esplodono tre colpi a bruciapelo, Petrosino cade. Gli spari lo colpiscono al collo, alla spalla e un terzo proiettile gli rimane incastrato nel bavero della giacca. Un quarto colpo al viso, lo finisce. Muore così, oltre che un poliziotto, una delle prime personalità dell'antimafia che capì tante cose prima di gente come Falcone, Borsellino, Dalla Chiesa, che furono vittime lasciate sole, ma tanti anni dopo. Il giorno dopo l'omicidio, una breve comunicazione del questore all'ambasciata americana: "12 Marzo 1909: Petrosino ucciso questa sera nel centro di Palermo da sconosciuti. Muore un martire".
Era un omaggio che il gruppo Palermo Nascosta ha voluto fare ad uno dei martiri più illustri di questa città. Senza contare l'errore del comune, che nel centenario della morte, nel 2009, fece erigere una lapide in un punto completamente sbagliato della piazza, sul lato di palazzo Steri.
Ma questa, è un'altra storia...
Stralcio di un giornale d'epoca
Stralcio di un altro giornale d'epoca
La "mappa" del nostro percorso, da una illustrazione del libro di A.Petacco
La statua di Joe Petrosino all'interno dell'ex Hotel de France
Il nostro punto di ritrovo, alla chiesa della Catena
l'ex Hotel de France
Il gruppo di fronte all'Hotel de France
Davanti all'ex Caffè Oreto
Il culmine del percorso: il punto esatto in cui cadde Petrosino
La croce scolpita sul muretto di villa Garibaldi nel 1909

8 commenti:

  1. Quanti martiri sacrificati per la libertà di un popolo mai abbastanza grato.
    Notarbartolo,Petrosino,Falcone,Borsellino e tanti tanti altri eroi di tutti i tempi che hanno donato la loro vita perchè migliorasse la vita di chi ha avuto il dono di nascere in una terra lasciata nelle mani della malavita da gente indegna di chiamarsi siciliano. La vostra iniziativa è meritevole di plauso perchè rinnovare la memoria è sempre utile.Sono semi di memoria che bisogna sempre rinnovare, nella speranza che i frutti vengano raccolti dai nostri eredi,eredi di un popolo che è costretta ogni giorno riscattarsi.

    RispondiElimina
  2. E' stata una bella serata, mi è piaciuto molto ricordare insieme al fantastico gruppo di Palermo Nascosta questo eroe che spero non tutti dimentichino mai. Approfondirò sicuramente l'argomento leggendo altri libri .

    RispondiElimina
  3. Bella iniziativa.Senz'altro migliore di quella del Comune di Palermo che nel 2009 pose la lapide in un punto totalmente sbagliato.Disinformazione o menefreghismo? Petrosino è una vittima di mafiacome tante altre, forse più importante di altre.Fu il primo a capire cosa sarebbe accaduto tanti anni dopo.E non è poco.
    -Andrea-

    RispondiElimina
  4. Carissimi amici sono dolente di non essere stato con Voi anche se conosco fatti e luoghi dell'evento, però sarebbe stato un mio piacere girare assieme a scoprire alcune storie della Città specialmente raccontata da Fabio e Federico che con grande passione ed impegno si dedicano agli Amici del Gruppo ...sempre promossi con 100 e lode ...
    Vito Zagra




    RispondiElimina
  5. Complimenti a chi organizza tali eventi. Un omaggio doveroso a un martire purtroppo dimenticato.E come lui tanti altri.E' giusto ricordare Falcone e Borsellino perchè sono vittime recenti,ma avere rispetto e memoria per gli altri è sempre doveroso.Un lavoro che denota ricerca e passione.Ben fatto.

    RispondiElimina
  6. Continuate..... con queste iniziative fate vivere Palermo ai Palermitani e rivivere, anche se solo nel ricordo, coloro che hanno avuto merito d'esistere!
    Marilina

    RispondiElimina
  7. Purtroppo non tutte le vittime sono ricordate in maniera uguale;Petrosino è stato un eroe alla pari di tanti altri ammazzati per mano della mafia e....se ne è sempre parlato poco.La nostra passeggiata a lui dedicata in qualche modo lo ha fatto rivivere e ha lasciato ,credo,in ognuno di noi presenti ,un'emozione nel ricordare questo personaggio quasi dimenticato.
    "Sulle tracce degli assassini di Joe Petrosino".....riuscitissima e azzeccata ...sotto la luna e i profumi di zagara che ci appartengono..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non avevo dubbi che Grazia, sempre attenta e presente nei vari percorsi che si organizzano, avesse scritto ciò. Sapere che il percorso ha emozionato mi riempie di entusiasmo. L'atmosfera era davvero azzeccata. L'omaggio a una vittima come Petrosino, lo era ancora di più. Grazie sempre della tua attenzione e del tuo interesse.

      Elimina