martedì 6 settembre 2011

UN BULLO DEL DOPOGUERRA

[ANEDDOTI] Primi anni '50, quartiere della Vucciria. Questa storia mi è stata raccontata da un anziano ex commerciante di quel quartiere e confermata anche da persone conoscenti, soprattutto per ciò che riguarda il finale...
Da qualche tempo si aggira per le strade della Vucciria tale Montuoro (non si sa se fosse un cognome o la storpiatura di qualche nome proprio, ma era conosciuto così). E' un tipo enorme, sulla quarantina, alto circa 1,90 e di notevole stazza. Un pò stupido, ma con grande arroganza, si fa beffe di tutto e tutti, sostenuto ovviamente dalla sua imponente mole. E' un attaccabrighe, un violento, uno che non lavora e non fa nulla, se non gironzolare in lungo e largo per le stradine del rione a dare fastidio a chiunque, un classico "malacarne" che tende a primeggiare con la sola forza dei suoi muscoli. E' temuto proprio perchè non esita a picchiare chi tenti di contrastarlo. Qualcuno lo "usa" anche per risolvere certe questioni. Alla fine di una ennesima lite, una volta furono chiamati persino i carabinieri, ma pare che i malcapitati tutori dell'ordine vennero presi a botte da Montuoro, che se la cavò con una lieve condanna... Negozianti, passanti, abitanti del rione, erano letteralmente terrorizzati dalla sua presenza...
Una persona in particolare era però il suo bersaglio : un ometto piccolo ed esile, che lavorava in uno dei negozi del quartiere, e che ovviamente non aveva le qualità fisiche per confrontarsi con Montuoro... 
Nel 99 % delle volte, gli girava le spalle e non dava retta ai suoi sfottò, sostenuto da tante persone che gli consigliavano che era meglio lasciarlo perdere...
Il tutto durò per un periodo abbastanza lungo, e tra una rissa e l'altra, uno sfottò e una minaccia, un bel giorno il bersaglio preferito del bullo, stanco e avvilito dall'ennesima presa in giro, uscì dalla bottega e affrontò Montuoro, al quale non sembrava vero di poter dare una lezione al minuscolo ometto. 
Nel momento in cui, in mezzo a un cerchio di spettatori, Montuoro stava per suonargliele di brutto, l'ometto tirò fuori dalle tasche un coltello, e tagliò letteralmente in due il voluminoso addome di Montuoro, da fianco a fianco... L'epilogo fu da...macelleria : Montuoro cominciò a correre per tutta la Vucciria con la mano sul ventre squartato, da cui pioveva una cascata di sangue, e, particolare macabro, molti notarono (compreso chi mi ha narrato questa storia), che fuoriuscivano gli intestini dal grosso squarcio... Montuoro stramazzò per terra e morì lentamente, nonostante l'accorrere dei soccorsi. L'ometto fu arrestato ma non rimase a lungo in carcere perchè ebbe molti testimoni a favore, e gli fu riconosciuta la "legittima difesa"....
Se il bullo Montuoro avesse letto la storia di Davide e Golia, forse avrebbe vissuto più a lungo...  
La "Vucciria" di Renato Guttuso


7 commenti:

  1. Lo stesso fatto da te scritto,lo raccontava mio zio Tony,che aveva diversi amici alla Vucciria, personaggi storici,molto conosciuti,forse ancora nella memoria dei piu' anziani.
    Ricordo che mi parlava di due fratelli,Andrea e Toto' Barone,famosissimi perche' erano ufficiali"AMMOLACUTEDDI RA VUCCIRIA" che avevan
    la "MOLA" sotto la ringhiera di via Venezia :
    Toto',anche se molto piccolo di statura,sapeva far ben valere le proprie ragioni !!
    Camminava,sempre,col "temperino" in tasca .
    Questo tuo personaggio,mi ha fatto ricordare il Toto',amico dello zio Tony .
    Grazie Fab di avermi sollecitato la memoria,le parole dello zio Tony,mi riecheggiano allo orecchie !!!!

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  2. Grazie a te di essere intervenuto nel mio blog...

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  3. che strana storia! Bravo fab
    ps: sono fabrizio

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  4. Aneddoto crudo ma interessante. Chissà quanti fatti sono racchiusi nella memoria degli abitanti del luogo!

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  5. Hai detto bene,la memoria degli abitanti del luogo...Ma se vai a leggere un altro post,quello intitolato "S.Elulalia e la leggenda del Crocifisso ligneo" (lo trovi tra quelli di Luglio), c'è un altro aneddoto dello stesso quartiere...

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  6. Una storia simile me la raccontva mio padre,il palcoscenico era l'isola di Favignana(di cui papà era natio) quando nell'isola vi inviavano i domiciliati coatti.Il copione era lo stesso il prepotente che "sconcicava",e la vittima che un bel giorno perdeva la pazienza.Così il prepotente una mattina si risvegliò(si fa per dire)con le budella tra le mani.

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  7. come si suole dire u scaittru muori nte manu ru fissa

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