lunedì 13 febbraio 2012

LA "VETERANA" DELLE CHIESE

[TESORI] In una traversina di via Matteo Bonello, scendendo poco dopo la Cattedrale, c'è un gioiellino artistico che forse è uno dei monumenti più antichi della nostra città, almeno per ciò che riguarda le chiese. Quante volte sarò passato di là senza farci caso... Ma è anche vero che la chiesetta, tra chiusure e ristrutturazioni, nonchè danneggiamenti, sarà rimasta chiusa per almeno un quarto di secolo. E' grazie ai soci dell'associazione "ITImed", che la chiesa di S.Cristina la Vetere, è oggi nuovamente fruibile dal pubblico...
Si trova nella stradina denominata via dei Pellegrini, perchè anticamente era la strada che percorrevano i viandanti che provenivano dall'interno della regione per entrare in città. Fu dedicata nel 1174 a S.Cristina dall'allora arcivescovo di città Walter Offamily (lo stesso che diede il via all'edificazione della Cattedrale), poichè le sue spoglie furono qui portate in quanto la Cattedrale, che avrebbe dovuto ospitarle, era ancora in costruzione. La nave che le trasportava, risalendo il corso dell'antichissimo fiume Papireto, le depositò in questa chiesa... 
Nel'500 la chiesa venne concessa alla compagnia della SS.Trinità, ed alcuni suoi membri, com'era d'uso allora, furono sepolti in chiesa, e le lapidi sul pavimento ne sono testimonianza...
La costruzione normanna ha pianta quadrata e la consistenza muraria si suppone che sia parte di una torre dell'antico arcivescovado. All'interno c'è una sala quadrata a croce greca con 4 pilastri ed archi ogivali. L'abside venne aggiunta nel tardo'500. Sempre in quel periodo vennero aggiunte delle nicchie di cui oggi ne resta una con degli affreschi (bisognosi di restauro), aventi le figure di S.Pietro e S.Paolo.
Tornando a parlare della stradina che introduce alla chiesetta, c'è da dire che risulta interrotta da un grande cancello di ferro, dietro il quale c'è il parcheggio dell'arcivescovado... Ma se si va ad indagare a fondo, si scopre che è l'antico percorso di accesso alla città, che arriva in pratica sino alla zona della Guilla. Il ripristino dell'itinerario antico è pure previsto nel piano regolatore cittadino. Però il cancello è più forte del piano regolatore stesso, a quanto pare... 
Un altro dei "misteri" di Palermo...
Piccola polemica a parte, la chiesa è in genere visitabile la domenica mattina dalle 10 alle 13, grazie ai volontari dell'associazione di cui si diceva prima, e con un minimo contributo, varrà la pena, se volete, dare un'occhiata a questo gioiello d'arte, ottenendo anche dai soci presenti, tutte le spiegazioni e le descrizioni inerenti alla chiesa ed alla sua storia...

(PS. Ringrazio Daniele per l'accoglienza e le dettagliate spiegazioni. Per chi volesse saperne di più sull'Associazione e le sue interessanti attività, ecco il link del loro sito : Associazione ITImed )

Interno/1
Via dei Pellegrini (il portone verde in fondo "spezza" la stradina)
Ingresso
Particolare sul portale d'ingresso
Interno/2
Lapidi tombali all'interno della chiesa
Nicchia laterale con affresco
Interno/3
Volta dell'abside
Interno/4
Interno/5
Interno/6
Particolare di lapide tombale
Via dei Pellegrini (vista dal lato della chiesa)

9 commenti:

  1. Non sono mai entrata in questa chiesa e me ne pento anche se a mia discolpa posso dire che il motivo è proprio la limitazione dei giorni di visita. Ringrazio te che in questo momento con le tue splendide foto mi hai permesso di conoscere questo gioiellino.
    Nora

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  2. X me sconosciutissima fino ad ora.Beh...qualche bella domenica mattina (spero soleggiata)..andrò a visitarla...non è mai troppo tardi.

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  3. Bellissimo post, lo attendevo con molta curiosità! Secondo me, questo piccolo gioiello nascosto è uno dei luoghi più suggestivi di Palermo.
    E' molto suggestiva anche la storia del toponimo.
    Il vicolo dei pellegrini era infatti parte della via Francigena di sicilia, la strada percorsa dai pellegrini diretti a Gerusalemme o verso altri luoghi di culto (Roma e Compostela).
    Nel 1570 la chiesa venne affidata alla custodia della Compagnia della SS. Trinità o dei rossi (per via del colore dell'abito indossato dai confrati).
    Questa compagnia si prefisse il compito di aiutare i pellegrini in transito sul quella parte della via Francigena che attraversava Palermo.
    I confrati edificarono infatti l'Ospizio del Pellegrino (oggi non più esistente), dove i pellegrini venivano accolti, curati e rifocillati per almeno tre giorni e, nel 1572, l'Oratorio dei pellegrini (oggi sconsacrato), dove officiare i riti religiosi.
    Anche l'oratorio è un notevole esempio della cattiva gestione dei beni culturali a Palermo.
    Chiuso al pubblico da anni, si trova in Via Matteo Bonello, angolo Via Gioeni ed era direttamente collegato alla chiesa da un passaggio.
    Intorno al 1730 la sala dell'oratorio fu affrescata da Guglielmo Borremans, ma di questi affreschi rimane solo il quadro della parte d'ingresso raffigurante "Abramo e i tre Angeli".
    Un'altra piccola curiosità: Ai pellegrini accolti venivano offerti i "viscotta a levitu", preparati con ingredienti in grado di restituire energia (farina, zucchero, uova, sugna, lievito e limone).
    Fabio quello che scrivi sull'antico itinerario che dovrebbe portare fino alla Guilla è davvero suggestivo. Sarebbe davvero magico poterlo ripercorrere ma, ahimè, sono piuttosto disillusa. Credo che anche questo rimarrà uno dei misteri irrisolti di Palermo.
    Scusate la lunghezza del post, ma questa chiesa mi ha talmente incantato dopo averla visitata che mi sono documentata parecchio :-)
    Al prossimo, interessantissimo, post!

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  4. bellissima chiesa,conoscevo la storia e da tanto avrei voluto visitarla...post interessante,come gli altri del resto...vedrò di organizzarmi qualche domenica mattina.
    un abbraccio a tutti voi...

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  5. E' il desiderio di conoscere, scoprire e riscoprire Palermo che mi spinge a leggere e ad aspettare, impaziente, questi post. Non ho mai visto la Chiesa di S. Cristina; dovrò recuperare!

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  6. Palermo non smette di stupire! è sempre pronta a svelare aspetti nascosti e preziosissimi a chi saprà chiedere con garbo.
    Bel post, grazie ragazzi!

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  7. Bella descrizione! Conosco la chiesa, è veramente suggestiva...vorrei aggiungere che ho dato una piccola offerta (libera).Dopo tutte le spiegazioni offrono il biscotto del pellegrino. Maria Rioja.

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  8. E' una un luogo culto dall'aspetto misterioso,perché evoca tempi misteriosi quale il pieno "Medio evo siciliano". Questo gioiello é stato reso più misterioso dall'uomo palermitano poiché nei secoli ,per indolenza ed ignoranza,lo ha segregato e nascosto ai piu'relegandolo dietro un anonimo cancello di pessima fattura in fondo ad un vicolo sporco ed anonimo . Mi dispiace ammetterlo , ma in generale non si fa nulla per valorizzare questo nostro patrimonio,che in altri paesi piu' sensibili del nostro avrebbero reso vicolo avrebbero trasformato in un salotto decoroso anticamera di un meraviglioso e unico gioiello .

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  9. Non la conoscevo, andrò a visitarla,è bellissima!
    Grazie!
    Vito Arcieri

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