lunedì 2 gennaio 2012

PALERMO ILLUMINISTA... Più vizi che virtù

[STORIE] Federico ha trovato questo articolo in cui si parla di come andavano le cose un tempo, riguardo a una certa questione...
Viaggiatori stranieri curiosi di conoscere da vicino quegli strani panormiti settecenteschi, tanto decantati nel periodo illuministico, scoprirono con sorpresa che erano abitanti di una citta' godereccia, forse la piu' dissoluta in Europa. Il tutto avveniva pero' secondo lo stile tipicamente siculo svolgendosi sotto l'aureola del perbenismo e seguendo rigide regole !
Se tutto procedeva in modo celato non succedeva nulla, pero' bastavano delle impalpabili chiacchere o maldicenze, anche velate, e poteva succedere un vero pandemonio. Duelli, non proprio all'ultimo sangue, ma con qualche debole stoccata di spiedo, nel firriato di Villafranca...
Ormai Palermo era una capitale illuminata e seguiva alla lettera i dettami parigini, almeno per la classe patrizia. Alla nobile signora era concesso il cicisbeo, che si sarebbe dovuto limitare nel servire da dama ed accompagnarla nelle visite.
Ma il servizio era ben piu' completo, sia avvenendo nelle splendide magioni dei nobili mariti cornuti o in modo piu' discreto, nottetempo, presso le Mura delle Cattive, proprio dove noi generalmente andiamo a goderci un buon gelato...
Alla nobile signora era concessa la liberta' di andare al concerto presso il Teatro Santa Lucia, che di solito non iniziava prima della mezzanotte… Ella si faceva accompagnare dal proprio fido cocchiere fino a Porta Felice, metteva la mascherina per rendersi anonima, ordinava lo spegnimento delle torcie dei fanali, e si dileguava appiedata oltre le mura fino alla anonima carrozza dell'amante, dove dava sfogo alle proprie voglie sessuali clandestine bastevolmente da potersi poi godere in piena e soddisfatta serenita' il concerto di zufolo e clavicembalo assieme al cicisbeo preferito !!!
Le nubili facevano “conoscenza precoce dei piaceri mondani”, avevano “agio di profittare di molti godimenti”, conducevano insomma, una vita “libera, piacevole e leggiadra”…
In sostanza assaggiavano regolarmente il maschio prima del matrimonio. I passi falsi erano perdonati : moralismi e teorie sul peccato valevano soltanto per la gentuzza, non per le figlie dei nobili. Le giovani pulzelle spulzellate, erano bene preparate dalle loro madri “gia' abbondantemente esperte” e da amichette fidate che provvedevano all'addestramento formale sulla discrezione e sulla cautela.Tanto a quei tempi nessuno al matrimonio le pretendeva vergini. Sui pericoli di eventuali gravidanze vigilavano a tempo pieno nutrici, serve e mammane.
La liberta' sessuale, a Palermo, era comunque un privilegio aristocratico. Non fu né allora né mai un mezzo per mettere in discussione principi morali, sociali e politici.
Per il popolino valevano regole ben diverse di moralità e rigore...
In conclusione, Palermo sarebbe stata una fonte inesauribile per l'Onorevole Cetto Laqualunque se fosse vissuto in quegli illuminati tempi dove era disponibile “..... pi tutti !!”
Mura delle "Cattive"

27 commenti:

  1. Hai capito le nobili.......

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  2. Era luogo comune credere che in tempi andati la moralità fosse più presente.Da che mondo è mondo,certe cose vanno sempre allo stesso modo.Argomento interessante,che dovrebe far riflettere anche chi dice che le generazioni di oggi sono senza moralità.Non è mai cambiato nulla,nè in meglio,nè in peggio.Complimenti sempre per ciò che scrivi.
    -Andrea-

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  3. direi che oggi si sono solo allagrati vizi e virtù dei nobili al popolino...
    mg

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  4. "Le giovani pulzelle spulzellate, erano bene preparate dalle loro madri “gia' abbondantemente esperte”....beh cosa dire ? una descrizione puntuale che davvero sa di altri tempi.Adoro Palermo anche per questi "particolari".....

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  5. i secoli si susseguono ma la storia e' sempre la stessa!!!

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  6. Non molto diversa dalla Palermo degli anni '50 del secolo scorso :)

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  7. La cosa che mi colpisce dell'articolo é la controtendenza dei panormiti nel momento in cui ci atteggiavano ad illuministi evoluti ed al fin fine erano dei goderecci conservatori ipocriti e non soltanto dal punto di vista sessuale ma altre manifestazioni ed usi ! per come gia' anticipatomi in privato da Federico che a sembra ci proporra' al piu' presto un altro intrigante articolo .
    Continuate così Fabio e Federico e sarete sicuramente seguiti con grande piacere e interesse.
    Ciao Egidio

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  8. Tra due mila anni, sarà sempre la stessa storia! Al di là di falsi moralismi, in ogni tempo il sesso, come istinto primordiale, ha avuto un ruolo di primissimo piano coinvolgendo in "scandali", sovrani, clero, politica e quant'altro, oggi come ieri e così sarà in futuro. Cetto Laqualunque docet!!!

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  9. Bene Pino,in poche e ben oculate parole hai sintetizzato l'essenza concettuale dell'articolo ,che inoltre vuole,secondo il mio parere,vizi e vizietti gestiti con fantasia dai nostri antenati panormiti !
    Articolo notevole e piacevolmente intrigante .
    Bene Federico !!!

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  10. allora tutto avveniva di nascosto..adesso alla luce del sole cosi i giovani d'oggi sono è considerati senza "morale"

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  11. che dire nobilta' di un tempo le abitudini e i vizzi dei "vip" non cambiano per loro tutto era e sara' lecito

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  12. Se pensiamo alla moda del settecento e alle imposizioni di busti, corpini e corsetti, deve essere stata una bella fatica infrattarsi dentro una carrozza e dare sfogo alle proprie voglie.
    E' proprio vero che "La via dell'eccesso conduce al palazzo della saggezza." (William Blake)
    - Angela-

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  13. Cari Federico e Fabio, ho letto con interesse il Vostro articolo su " Palermo illuminista più vizi che virtù " e mi ha fatto ricordare che io dal 1997 al 2007 ho fatto un salto nel passato per l'esattezza dal 1423 in poi .
    Come Voi dite le nobil donne palermitane ,condotte dai loro cocchieri in livrea su lussuose carrozze, avevano se possiamo dirlo una doppia vita,io queste esperienze le ho viste e vissute in queste paesi , non con lussuose carrozze, ma con fantastiche limousine , Ferrari ,grosse BMW o altre lussuosissime vetture.
    Le signore bene, uscivano da casa con il loro autista personale, di solito uomini di colore tipo maciste e stavano fuori tutto giorno,a volte si facevano accompagnare dal parrucchiere, dalla sarta o dal gioielliere.Considerando che ogni negozio(arabo)
    aveva una doppia entrata una da una strada e l'altra dalla parallela, essere entravano velate ed irriconoscibili da una porta ed uscivano dalla retrostante senza essere riconosciute per infilarsi nella vettura del loro amante segreto. Poi facevano i fatticelli loro e alla conclusione percorrevano il percorso al contrario,fra l'ignoranza dei ricchi mariti ed in barba ai precetti islamici . Il nostro '700 quindi equivale al '400 dei degli arabi ,attenzione dei piu' nobili ed evoluti.Questo infatti l'ho potuto accertare in due paesi ricchi del golfo Persico in Qatar ma ancor di più in Arabia Saudita, ma non in Tunisia dove ho svolto pure servizio .

    Grazie Federico e Fabio per avermi rinfrescati usi e costumi sia pur passati della nstra vecchia ed amata Palermo
    Ciao a presto Roberto Anello

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  14. Scialfa Salvatore.
    Interessante .Il clima illuministico prosperò alla fine del XVIII secolo ove imperavano l'occultismo ,la filosofia e la massoneria che gestiva la politica con grande stravaganza di uomini aristrocatici dotti, periodo dove i matrimoni erano piu' di interesse che di amore e le spose erano invidiate e copiate dalle nubili. Così le donne consideravano i preamboli della musica e del teatro soddisfacenti e rigeneratrici..piu'che illuminismo era oscurantismo delle lanterne e via ai festini. Oggi si spengono i fari delle auto e in piu la musica dell'autoradio li accompagna nelle effusioni...
    Grazie a Federico.

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  15. francesco sanfilippo2 gennaio 2012 alle ore 19:22

    non è cambiato nulla ............basta avere soldi e una posizione di prestigio(?) e tutto è concesso; se guardiamo all'interno del mondo politico o dello spettacolo rivediamo lei stesse situazioni

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  16. Giuseppe Pippo La Pietra2 gennaio 2012 alle ore 21:13

    Il "pezzo" è cosi' bello e interessante che non avrei niente da aggiungere se non i meritatissimi complimenti.L'unica cosa che si potrebbe evidenziare è che nel'700 i figli di quelle "signore" finivano messi nelle ruote dei conventi o fatti preti e suore;oggi queste povere creature finiscono gettati nei cassonetti della spazzatura.Sempre vergogna è

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  17. Presto ci sarà una seconda parte del post sopra, dedicato ad aspetti ancora più indegni e morbosi di quella Palermo di fine'700...

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  18. Ho letto l'articolo ....simpatico e rafforza quello che ho sempre pensato...da che mondo è mondo certe cose ci sono sempre state ora si esce di più allo scoperto!Qualche sera fa ho visto il fiml Marie Anoniette....molto vicini a quello che hai raccontanto....alla prossim​a di giorno 22!

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  19. Fifì, sei un archivio storico...complimenti!

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  20. Interessantissimo questo articolo! Pensavo che i facili costumi fossero più alla portata del popolino, ma evidentemente mi sbagliavo!! Bravi ragazzi, con voi ogni volta è una scoperta!!
    Loredana.

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  21. Loredana i peccatucci bassopopolani se scoperti e denunciati,erano perseguiti e condannati anche duramente !! Mentre per la classe nobiliare la musica era diversa,qualche stoccata e poi le corna tornavano quiete come prima.Un po'd'ordine lo avrebbe voluto mettere il re Ferdinando dell'epoca,facendo confinare preventivamente il nobile marito cornuto nel Castello a Mare e la gentil consorte un po' puttanella in qualche monastero ,chiaramente pensando che un periodo di clausura lenisse i bollenti spiriti .
    Ma era clausure dorate e comode,tanto per evitare qualche stoccata in piu' !!

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  22. Palermo "GODERECCIA" . Ai palermitani è sempre piaciuto "Manciari,viviri e F........" !!!!

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  23. Dò ragione in merito a busti , corpini e corsetti, pero' nel '700 l'indumento piu' protettivo "m.....e" non era esistente ne usato ! quindi non credo che fosse tanto difficile "traffichiari" ! Non voglio pubblicare un articolo "sulla storia delle m.....e" poiché potrei essere considerato in un modo sbagliato . Per togliersi la curiosita', chi lo desidera puo' fare una innocua ricerca su internet !

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  24. e chi pensa che facessero male, se si considera che le donne in quel periodo erano considerate solo un mezzo per perpetuare la stirpe, chi puo dargli torto...
    gli uomini partivano per guerre , missioni, per mesi...e la carne è carne, e brave almeno all'interno di quelle carrozze coperte conoscevano i piaceri che gli erano negati da uomini padroni, spesso molto piu anziani di loro........alla fine passano gli anni ma chi puo dire che oggi ci sia tanta virtù, secondo me è ancora peggio, presi dalla crisi, dal lavoro, la passione automaticamente si spegne e bah lascio a voi i commenti....scritto da antonella puccio, nn riesco a pubblicarlo con il mio nome

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  25. Porta Felice racconta una leggenda che è legata appunto, non tanto alla sua complicata realizzazione, quanto al fatto che la mancanza di una copertura dell'arco superiore permetteva la sera alla luna di illuminare il luogo dove le "cassariote" incontravano i loro amanti.
    Ma veniamo alla storia. Nel 1637 i palermitani finalmente videro realizzare una porta nelle mura di cinta della città, la cui costruzione era iniziata almeno 55 anni prima. Il Cassaro, l'attuale Corso Vittorio Emanuele finiva a Porta Felice e si univa all'attuale Foro Italico chiamato prima Strada Colonna, per volontà del Vicerè Marcantonio Colonna da cui prendeva il nome e che volle realizzare una strada che da Porto Salvo scendesse verso il mare. La porta fu chiamata Felice perchè fu dedicata alla moglie del vicerè Donna Felice Orsini.
    Che Porta Felice fosse l'unica porta costruita soltanto su due piloni senza un passaggio o una copertaura che la chiudesse dalla volta, incuriosì gli storici e i palermitani contemporanei dello Smiriglio che l'aveva progettata e dal Tedeschi prima e dal Novelli poi che la fini. Si disse che fu realizzata soltanto con i due piloni oer consentire l'ingresso trionfale dei sovrani che sfilavano durante le processioni in onore di Santa Rosalia durante appunto le sfilate della Belle Epoque che influenzò moltissimo l'aristocrazia palermitana. La storia recente ci racconta in cronaca che una bomba del secondo conflitto mondiale la centrò in pieno. Ma ritornando alle vicende di allora, il luogo era diventato il salotto dei nobili tant'è che uno storico inglese venuto a Paermo nel 1770, racconta che il luogo era affollato da carrozze e da pedoni. Nasceva lì la passeggiata della haute palermitana. Questa passeggiata favoriva gli intrighi amorosi; la sera era assolutamente vietato portare lumi nelle carrozze. Ciò arguì la fantasia dei mal pensanti e di quanti erano infastiditi dalla luce della luna che nel più totale buio del posto illuminava il luogo facendosi spazio attraverso i poloni di Porta felice. In conclusione si diceva che Porta Felice, senza arco superiore, oltre ad essere attraversata dalle corna caste della luna era oltraggiata anche da altre corna che ebbero discendenti nei secoli successivi con la compagnia delle cassariote che per mestiere occuparono il luogo .
    Claudio Perna da la città perduta

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  26. direi che dopo il dott. Ferlito, con questo blog, Fabio ha nuovamente fornito l'occasione di farci conoscere un altro sapiente palermitano! Grazie anche a Claudio Perna!
    MG

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  27. Purtroppo io non ho nè la conoscenza storica di Mario,nè la sua capacità di scrivere e descrivere le cose.Se ci fosse stato lui ti avrebbe fatto un lungo trattato storico,il mio pensiero è che non c'è mai stato un tempo per determinate cose.Cambiano i tempi,ci sono state tante evoluzioni,ma la libertà sessuale,celata o manifesta,c'è stata e ci sarà sempre.L'unica differenza consiste nella modalità in cui si può svolgere e dipende dal ceto sociale.

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