mercoledì 13 luglio 2011

FRANCO FRANCHI...Una persona umile

Franco Franchi (vero nome Franco Benenato) 1928-1992
[PERSONAGGI] Mio papà era stato compagno di giochi, nella sua infanzia, di Franco Franchi e dei suoi fratelli (non so di preciso di chi, perchè erano...parecchi). Un ricordo che ho indelebile nella mente risale a quando, molto piccolo, mio padre mi portò a vedere la processione del Venerdì Santo, e all'altezza di piazza S.Domenico, messo in un angolino, in disparte, c'era Franco Franchi appoggiato al muro di una abitazione che si godeva lo spettacolo. Ricordo il saluto tra lui e mio padre : "Ciao Franco" - "Ciao Franco" (mio padre si chiamava pure così), e una carezza alla mia guancia. Due battute veloci, e poi Franchi sparì nel nulla, nonostante un tentativo di un tale, che si era accorto della sua presenza, di fargli fare un applauso dalla folla... Tentativo smorzato dallo stesso Franchi con un gesto tipico, dito indice sulle labbra e leggero scuotimento della testa, come a dire "zitto, non è necessario"... Mio padre me lo descriveva così, timido, riservato, quasi schivo, distante anni luce dalla maschera inconfondibile che lo aveva portato alla celebrità... Un'altra cosa che mi diceva sempre riguardava la sua grande generosità e il non aver mai dimenticato le sue origini, che definire umili è quasi un eufemismo... Mia nonna mi raccontava che a volte la madre di Franchi saliva a casa sua e le chiedeva qualcosa per poter sfamare la tribù di figli (pare fossero più di quindici)... Origini povere delle quali andava fiero, essendo rimasto anche molto legato al quartiere della Vucciria.Uno dei mantelli della statua dell'Addolorata che viene portata ancora oggi in processione il Venerdì Santo dalla confraternita dei Cassari, reca la scritta "Dono dell'attore Franco Franchi". Lui stesso scherzava sul fatto che fosse nato a Vicolo delle Api (zona monte di Pietà) e poi ancora in fasce, trasferitosi a Via Terra delle Mosche, nel quartiere Vucciria... Da un insetto all'altro... Oggi mi pare che la sua figura, dai palermitani stessi, sia stata un pò dimenticata, così come quella della sua metà artistica, Ciccio Ingrassia... Ma intitolare una via, una piazza ??....

VIDEO : Gli ultimi giorni di Franco Franchi 

11 commenti:

  1. MI E PIACIUTO MOLTO QUESTA LETTERA E AI PROPRIO RAGGIONE I PALERMITANI SI SONO DIMENTICATI DEI MIGLIORI ATTORI SICILIANI,IO SONO DI CALTANISSETTA E MIO PADRE A MOLTE CASSETE DI LORO O ME LI VEDO SPESSO PERCHE MI FANNO RIDERE MOLTO ED E VERO SONO VERAMENTE I MITICI .A me loro mi piacciono moltissimo perche quando io sono triste mi vedo una delle loro casse tte e mi viene subito il sorriso.comunque loro erano i mitici cioe i migliori

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  2. Hai perfettamente ragione... Concordo con quello che dici,ma il mio rammarico è che di Franco e Ciccio non si sente più parlare proprio nella loro Palermo... Vediamo cosa accadrà in futuro...

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  3. Ricordo con immenso piacere di aver assistito alla generosità, di un pioniere della comicità nata per strada forse piu' per fame... che ha raffinato l'artista straordinario spalla di un grande Ciccio Ingrassia coppia indimenticabile, via Sammartino, mio papà faceva il barbiere difronte al bar di una sorella di Franco Sig. Benenato che metteva banconote nelle mani protese di indigenti. La città non ha mai dato riconoscimento alla coppia magari con delle statue.......

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  4. Caro Salvatore, grazie per il tuo intervento... Hai perfettamente ragione quando dici che la città non ha dato a Franco Franchi, così come a Ciccio Ingrassia, il giusto riconoscimento, come ho già ribadito io sopra. Almeno intitolare una strada o altro darebbe onore a loro e alla città stessa...

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    1. Io quando posso porto un mazzo di fiori al grandissimo franco franchi! altro che intitolare una via io come minimo piazza politeama la chiamerei piazza francesco benenato! Rip in pace!

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  5. Spesso molti artisti sono stati rivalutati dopo la morte,come è accaduto a Totò,che in vita subiva pure critiche ingiustificate.Per Franchi e Ingrassia concordo sul fatto che siano stati un pò dimenticati,e vedere trasmettere i loro film solo a Ferragosto alle 7 del mattino mi fa davvero male.Inoltre Franco Franchi subì negli ultimi anni della sua vita un processo mediatico assolutamente ingiusto che lo portò ad autodistruggersi.Riflettiamo anche su questo e rendiamogli il tributo che merita.Complimenti per l'aneddoto,davvero interessante.

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  6. E ' vero sono indimenticabili ! una comicità pulita che non sfociava mai nella volgarità .Hanno fatto divertire tutti ma soprattutto i bambini che loro amavano e che nel frattempo anche i bambini amavano loro .Grande coppia !

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    1. Grazie etutti per aver ricordato due grandi personaggi dello spettacolo, questo significa che i palermitano non li dimenticheranno mai, semmai sono i pseudi politici che li hanno dimenticati. Noi palermitani siamo la vera forza e siamo grati e riconoscenti a Franco e Ciccio e diciamo grazie anche a Domenico Modugno che ha creduto negli anni 60 in questi due nostri concittadini, nel tempo grandi e spontanei veri artisti.

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  7. La madre di Franco Franchi era operaia alla Manifattura dei Tabacchi di Via dei Cantieri e continuò a vivere alla Vucciria nella casa dove era sempre vissuta, mentre un fretello di Franco Franchi aveva un bar in Via Cavour, fronte Finanza.

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  8. Io ho ormai circa 40 anni. Ma mai potro dimenticare il grande franco franchi nella sua ultima apparizione a raitre un varieta accanto al inaeparabile ciccio ingrassia.non vi dimenticheremo mai.

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  9. Le ragioni per cui sono stati dimenticati è semplice, solo che forse non vogliamo rendercene conto: l' invidia.
    Invidia perché in città difficili come Palermo è difficile accettare e applaudire il successo di un un concittadino, di un compaesano, perché "quello ce l'ha fatta, e io no." E allora scatta l'invidia, quella vera. Vedi la vicina Messina che ha partorito attori del calibro di Adolfo Celi, Tano Cimarosa, Nino Frassica, e nessuno ne parla più. Sapete cosa dicono di Frassica i messinesi? Che ha fatto i soldi sparando minchiate, un sopravvalutato, uno che se la tira.... Ecco perché questa gente non viene più ricordata né tanto meno omaggiata: sono invidiate.

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